Tante volte ho parlato dei santuari dedicati a San Michele.Ora, vi voglio parlare di una cosa che riguarda Mont Saint Michel.
Questo luogo è legato a San Michele Arcangelo, l'arcangelo che preferisco, ed intorno ad esso vi è una leggenda.
Secondo la pia tradizione, San Michele Arcangelo si rivolse al vescovo di Avranches Auberto per chiedergli di costruire una chiesa sulla roccia di quell'isolotto che si trova vicino alla costa settentrionale della Francia.
Era il 709 AD.
Il vescovo, però, non gli diede ascolto per due volte, finché San Michele non gli toccò il cranio, bruciandoglielo e creandogli un foro rotondo ma lasciandolo in vita.
Il vescovo Auberto fece costruire la chiesa su quell'isolotto.
In seguito, la chiesa divenne l'abbazia che noi oggi vediamo.
Il vescovo Auberto venne canonizzato ed il suo cranio con il buco è conservato nella cattedrale di Avranches.
L'isola assunse il nome latino di "Mons Sancti Michaeli in periculo mari", che è in francese significa "Mont San Michel au péril de la mer" e in italiano significa " Monte San Michele al pericolo del mare".
Ora, il "pericolo del mare" è ben presente.
Com'è noto, le maree della costa atlantica sono assai più forti di quelle della costa mediterranea.
Basti guardare i fiumi, come la Garonna (il cui estuario inizia ad Ambès e si chiama Gironda) e la Loira, che sfociano nell'Oceano Atlantico terminando con grandi estuari, e confrontarli con fiumi come il Nilo, il Rodano ed il nostro Po, che invece sfociano nel mare con le foci a delta.
Questo avviene perché le maree forti spazzano via i detriti portati dai fiumi.
Le maree sono determinate dalle forze attrattive del Sole e della Luna e dalla forza centrifuga dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna.
Intorno all'Isola di Mont Saint Michel le maree sono particolarmente forti e la differenza tra bassa ed alta marea è così notevole che il fondale si asciuga tanto da poterci camminare.
Qui c'è l'insidia.
La marea, abbassandosi, mette a nudo il fondale sabbioso su cui si può camminare.
Però, la zona è costellata di punti in cui vi sono sabbie mobili.
Questi punti si trovano in prossimità di ristagni d'acqua.
Il malcapitato che cade in esse sprofonda.
Qui, però, sfatiamo un mito hollywoodiano secondo cui nelle sabbie mobili si affoga.
Di norma, nelle sabbie mobili si sprofonda fino a metà corpo.
Però, c'è un problema: le maree possono risalire improvvisamente e fare annegare il poveretto che è incappato nelle sabbie mobili.
Dall'VIII secolo AD fino al 1791 (anno in cui l'abbazia fu chiusa e convertita in prigione) quel luogo fu meta di tanti pellegrinaggi e tanta gente morì in mare.
Forse, San Michele ci volle insegnare che il cammino di tutti noi fedeli di Cristo è irto di ostacoli, come ogni tentazione ed ogni scandalo.
Quindi, se qualcuno di voi si reca a Mont Saint Michel si ricordi di ciò, come ricorda anche questa mia breve poesia:
LU SPIRITU DU PILLIGRINU 'N MONTI SAN MICHELI
Viriri poti oggi l'omu...
accussì su la strada pì "Mons Sancti Michaeli in periculo mari"...
cà lu Signuri 'ncuntrari voli..
du pilligrinu anticu lu spiritu...sanza puru 'ntamari...
pirchì tintazziuni mali assai fari poti su chidda strata..
pirchì l'omu 'nghiuttiri ponu la rina et lu mari...
et svegghiu havi iddu a stari...pì la vita aviri sarvata!
In italiano:
LO SPIRITO DEL PELLEGRINO AL MONTE SAN MICHELE
Vedere puole oggi l'uomo...
così su la strada per il "Monte San Michele al pericolo del mare"...
che il Signor incontrare vuole...
del pellegrino antico lo spirito...senza pur ammirare...
perché la tentazione male assai far puole su quella strada...
perché l'uomo inghiottire puonno l'arena ed il mare...
e in veglia ha egli a stare...per la vita aver salvata!
Cordiali saluti.
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