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sabato 7 giugno 2014

Cipro, una storia internazionale

Cari amici ed amiche.

Quello che i Turchi Ottomani fecero a Cipro nel 1571 non fu solo l'eliminazione del cattolicesimo e la sottomissione dei Greci ortodossi ma fu un vero e proprio genocidio.
Essi, infatti, distrussero (o vollero distruggere) la memoria storica di un'isola, Cipro.
Un articolo del blog "Bisanzio" parla di questa memoria storica.
Isacco Comneno (1155-1195) sbarcò a Cipro nel 1184 con la falsa credenziale di governatore.
Nominò un patriarca e si fece incoronare da lui imperatore di Cipro. Prese il nome di Isacco I.
In quell'epoca, Cipro era parte dell'Impero Romano d'Oriente e l'imperatore era Andronico I (1118-1185).
Isacco era pronipote di Manuele I Comneno (1118-1180) e, sentendosi legittimato a difendere il suo piccolo impero, egli decise di costruirsi un esercito, facendo pagare forti tasse ai ciprioti.
Nel 1186, Isacco I Comneno riuscì a respingere la flotta di Costantinopoli che fu mandata a Cipro dall'imperatore bizantino Isacco II Angelo (1156-1204), grazie anche all'aiuto di un pirata siciliano di nome Margarito.
Nel 1195, però, tre navi che portavano il re d'Inghilterra Riccardo I Cuor di Leone (1157-1199) ed il suo esercito per le crociate sbarcarono a Limassol.
Esse furono raggiunte dalla regina madre di Sicilia Giovanna  e da Berengaria di Navarra, che erano rispettivamente la sorella e la promessa sposa del re.
Isacco fece prigionieri i marinai delle navi e cercò di convincere le principesse a scendere.
Egli vide arrivare re Riccardo I con la sua flotta e il 5 maggio 1195, gli inglesi sbaragliarono le truppe di Isacco.
Questi si ritirò sulle colline e pose un campo a 5 miglia di Limassol.
Re Riccardo assalì il campo a sorpresa e Isacco scappò con un po' di uomini.
I nobili ciprioti iniziarono a giurare fedeltà a re Riccardo I.
Vedendo ciò, Isacco offrì a re Riccardo 20.000 marchi d'oro, di armare 500 uomini da mandare alla Crociata in Gerusalemme, sua figlia ed i castelli come garanzia di buona condotta.
Il re inglese accettò ed Isacco riconobbe la fedeltà a quest'ultimo.
Temendo dei tradimenti, però, Isacco fuggì la notte stessa e denunciò il trattato di pace.
Re Riccardo pose un grosso esercito al comando di Guido di Lusignano (1150-1194) con l'ordine di inseguire Isacco e di sconfiggerlo.
Isacco si ritirò verso Nicosia e fece rifugiare la seconda moglie (figlia illegittima del re di Sicilia Guglielmo II il Buono) e la figlia nella fortezza di Kyrenia, a nord.
Egli diede battaglia al re nei pressi di Tremetousia e fu sconfitto mentre Kyrenia fu presa dal Lusignano e la moglie e la figlia di Isacco furono catturate.
Isacco si rifugiò nella fortezza di Buffavento (prima) e in quella di Kantara (poi).
Fu preso dalle truppe di re Riccardo nei pressi del monastero di Sant'Andrea, mentre cercava di imbarcarsi per l'Asia Minore.
Isacco morì prigioniero dei Cavalieri Ospitalier presso il castello di Markappos, in Siria, qualche anno dopo.
Cipro fu in mano a re Riccardo I che lasciò l'isola a Roberto di Turham (morto nel 1211) e partì per San Giovanni d'Acri, in Israele.
Nuovamente vessati dalle tasse, i ciprioti nominarono imperatore un monaco greco parente di Isacco ma egli venne catturato ed impiccato.
Saputo della rivolta, re Riccardo cedette Cipro all'Ordine dei Cavalieri Templari in cambio di 10.000 Bisanti.
L'Ordine inviò Arnaut de Bouchart.
I ciprioti si rivoltarono contro i nuovi padroni ma i Cavalieri Templari domarono la rivolta ma ridiedero l'isola a re Riccardo I, il quale la diede a Guido di Lusignano, che ne 1192 fu scacciato da Gerusalemme dai Turchi.
Guido di Lusignano, infatti, era re di Gerusalemme.
Guido divenne così re di Cipro ed iniziò così una dinastia reale franco-cipriota che durò fino al 1489, anno in cui la regina di Cipro Caterina Cornaro cedette l'isola a Venezia, dopo che ella era rimasta vedova del marito, re Giacomo II.


La cattedrale di Nicosia è oggi una moschea.
I Turchi la spogliarono, ne distrussero i campanili (sostituendoli con due minareti) e addirittura profanarono le tombe al suo interno.
Quello che fecero fu un vero e proprio crimine contro l'umanità.
Quell'edificio, però, testimonia ancora quello che fu quella grande storia passata, quella grande storia che vide protagonista l'intera Europa.
Per questo, dico che i Turchi fecero un crimine contro l'umanità e quello che fecero non fu diverso da quello che fecero i nazisti.
Distruggere una cultura è un crimine.
Cordiali saluti.




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