L'amica Irene Bertoglio è stata intervistata dal sito "Ultraeia".
L'intervista è intitolato "Intervista ad Irene Bertoglio".
Durante questa intervista, Irene ha citato molti personaggi, da Gustave Thibon (che le è tanto caro) a San Tommaso d'Aquino.
Però, io penso che Irene non abbia citato un personaggio importante.
Dico questo in totale amicizia verso Irene, una persona con cui spesso ho il piacere di confrontarmi e che reputo molto intelligente.
Al posto di Irene, io avrei citato anche San Tommaso Moro.
Forse, per i cattolici attuali servirebbe una figura simile a quel ministro inglese che visse tra il 1478 ed il 1535.
Tommaso fu l'archetipo di quello che dovrebbe essere un politico cattolico.
Fu leale verso il suo re, re Enrico VIII Tudor, ma lo fu anche verso ciò in cui credeva, la religione cattolica.
Questa sua sincerità gli costò cara.
Nel 1533, dopo un lungo processo, re Enrico VIII divorziò dalla moglie Caterina d'Aragona e si risposò con Anna Bolena.
Nel 1534, egli staccò da Roma la Chiesa inglese e se ne proclamò capo.
Tommaso fu fedele verso il re ma non poté accettare di riconoscere il divorzio e lo scisma e si rifiutò di giurare nelle mani del re come capo della Chiesa anglicana.
Tommaso fu arrestato e portato nella Torre di Londra.
Fu processato (con un processo farsa) e condannato a morte.
Il 6 luglio 1535 fu decapitato.
Papa Pio XI, un Papa che combatté contro l'antisemitismo nazista, lo proclamò Santo, insieme al suo amico e vescovo di Rochester Giovanni Fisher.
Tommaso rappresenta quello che dovrebbe essere un cattolico impegnato in politica.
Il cattolico impegnato in politica deve essere leale verso lo Stato ma non può piegarsi di fronte ad un pensiero che va contro i suoi valori.
Per esempio, un cattolico deve dire no ai matrimoni gay, piuttosto che all'aborto o all'eutanasia.
Se non facesse così, cos'avrebbe di diverso dagli altri?
Cordiali saluti.
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