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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 6 marzo 2013

Come si fa a fare cordoglio per Chavez?

Cari amici ed amiche.

Da Miami, l'amico Carlos Echavarria ha scritto questo commento al mio articolo intitolato "E' morto Chavez, io non faccio cordoglio":


"Hugo Chavez era un delinquente e dittatore spregevole.
C'è una comunità di esiliati a Miami enorme a causa delle sue scelte politiche ed economiche.
Grazie per la vostra analisi ben scritta della realtà di Chavez ... è morto il giorno stesso tiranno sovietico Josef Stalin, 5 marzo, nel 1953
.".

Carlos ha pienamente ragione!
Io no odio Hugo Chavez ma trovo inverecondo,  odioso e disdicevole quello che ha fatto.
Quello che ha fatto è stato un crimine contro l'umanità.
Nel Venezuela da lui governato, per esempio, ci sono stati atti di violenza contro gli ebrei.
Il signor Hugo Chavez ha stretto un'alleanza con il dittatore iraniano Mahmud Ahmadinejad.
Il signor Hugo Chavez ha attaccato anche la Chiesa cattolica.
Eppure, c'è chi fa cordoglio per lui.
E' il caso dell'Ecuador di Rafael Correa, che ha deciso di indire un lutto nazionale.
Il presidente del Nicaragua, il sandinista Daniel Ortega, ha promesso di continuare a combattere per l'unità dell'America Latina sotto la bandiera di Chavez e del suo comunismo.
Il presidente uruguaiano, il tupamaro José Mujica, andrà ai funerali di Chavez, come la presidente brasiliana Dilma Roussef e quella argentina Christina Fernandez de Kirchner.
Come si può esprimere cordoglio per una persona che ha compiuto opere indegne?
Chavez ha seminato odio contro gli Stati Uniti d'America ed Israele.
Questo non dobbiamo dimenticarlo.
Chi è civile non deve dimenticare ciò.
Questo è vergognoso.






32 commenti:

  1. Giusto per la correttezza della lingua italiana il cordoglio non si fa, ma si ha... si dice "avere cordoglio", non "fare cordoglio"!

    La lingua italiana ormai sta diventando un optional

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  2. Ehi, intelligentone, si può dire "fare cordoglio".

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  3. ma in concreto quali sono stati questi atti di violenza ecc? Oppure non essere allineati alla linea statunitense o criticare israele è di per sé atto violento? Occorre parlare in concreto non per slogan. Per me infatti chavez è stato un mito e spiego concretamente il perché: la politica usa ha portato soltanto povertà nel sud america e lui è stato in grado di ridare dignità al suo popolo. Come? Nazionalizzando il petrolio e rendendo gratuiti, con quei proventi, cure sanitarie, scuole e trasporti. ciò che in un paese a maggioranza di popolazione povera è davvero un'enormità. Inoltre dov'è la dittatura? Chi sono gli esuli che hai citato? Chavez ha perso per una manciata di voti un importante referendum costituzionale: se fosse stato un dittatore le cose sarebbero andate diversamente. E ancora: le ultime elezioni le ha vinte: dove sono i brogli? forse non c'era l'opposizione?
    Chavez per me è un eroe e ho spiegato il perché.
    Siete voi che quando lo criticate non spiegate MAI il perché. Criticare è sempre legittimo, purché si faccia con correttezza e non mentendo sotto vuolti slogan.
    Chavez è UN EROE: HA RIDATO DIGNITA' A MILIONI DI POVERI. Questo per me è l'ideale di politica: il socialismo chavista!
    Tu sei di destra e sei legittimato a non condividere queste politiche: ma avanza critiche serie, non slogan!
    Gli usa non possono fare ciò che vogliono e chavez l'ha dimostrato: le multinazioni hanno portato soltanto povertà in sud america, perciò sono state mandate via...e non solo in venezuela! Ecco perché praticamente tutti i presidenti sudamericani (a parte i pochi rimasti filostatunitensi come quello colombiano o messicano) hanno espresso profondo cordoglio.
    E guarda in che stato sono ridotti colombia e messico: criminalità e povertà alle stelle! A differenza del venezuela che PRIMA era come loro!
    Hasta la vista comandante chavez! SEI UN MITO!
    PS 1-inoltre chavez, se non lo sai, all'inizio del suo primo mandato (democraticamente eletto) ha subito un colpo di stato guidato da spagna e usa. Chi sono allora gli antidemocratici?
    2-se i rapporti con la chiesa di roma sono tesi la ragione è semplice: la chiesa ha sempre appoggiato le sanguinarie dittature di destra (vedi pinochet, papa giovanni paolo II ecc...che tra l'altro ti citai). Tu la storia del sud america non la conosci, è questo il problema!| Il sud america era un colonia americana e per questo è affondato nella miseria. Ma da un decennio la musica è cambiata, decisamente, sia a livello politico che economico.
    Ricorda che mentre in europa il problema è stato il comunismo (e l'america ci ha donato libertà), in sud america il problema è stata la destra e le dittature che ha espresso (e l'america lì ha portato soltanto terrore e dittature).
    RIpeto, impara la storia prima di scrivere cavolate.
    Israele, gli usa ecc...ma chi sono? forse i padroni del mondo che nessuno ha diritto di criticare? vadano al diavolo quando sbagliano!

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  4. Caro antonio, mettiamo da parte per un attimo le solite accuse reciproche e le solite offese. Io a volte lo faccio anche perchè mi diverto, altre volte perché davvero mi fai incazzare.
    Ho fatto il copia/incolla di un articolo di un prof. di storia napoletano molto famoso, il quale è esperto di storia sudamericana. Sono anni che seguo i suoi articoli e grazie a lui ho imparato tante cose sulla storia di quel meraviglioso continente che è il sud america. Poi sai com'è, noi napoletani abbiamo qualcosa in comune con quei posti e a me sinceramente il sud america (tutto) piace da impazzire, a cominciare ovviamente dalla cultura di quella gente.
    Naturalmente questo prof. ha le sue idee (come sempre ti dico, nessuno è neutro per fortuna), di sinistra, e quindi anch'io quando leggo i suoi (bellissimi) articoli tento di filtrare le informazioni secondo le mie (appunto) idee.
    Ora in questo articolo lui parla di chavez e, a parte la faziosità della sua analisi, ci sono comunque dei dati che, naturalmente, sono immuni da qualsiasi ideologia.
    Spero che leggerai attentamente e non di fretta, perché la storia del sud america (e di chavez)è molto complicata, almeno quanto quella europea.
    Ti posto quest'articolo con gentilezza. E spero che anche tu comincerai a leggere, anche in chiave critica (è questa l'essenza della libera dialettica), i suoi articoli che quasi sempre si occupano di sud america.
    Saluti.

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  5. Hugo Chávez non è stato un dirigente come tanti nella storia della sinistra. È stato uno di quei dirigenti politici che segnano un’intera epoca storica per il suo paese, il Venezuela, e per la patria grande latinoamericana. Soprattutto, però, ha incarnato l’ora del riscatto per la sinistra dopo decenni di sconfitte, l’ora delle ragioni della causa popolare dopo la lunga notte neoliberale.

    è particolarmente gradita la condivisione

    di Gennaro Carotenuto

    L’America nella quale il giovane Hugo iniziò la sua opera era solo apparentemente pacificata dalla cosiddetta “fine della storia”. Questa, in America latina, non era stata il trionfo della libertà come nell’Europa dove cadeva il muro di Berlino. Era stata invece imposta nelle camere di tortura, con i desaparecidos del Piano Condor e con la carestia indotta dal Fondo Monetario Internazionale. Il migliore dei mondi possibili lasciava all’America latina un ruolo subalterno e ai latinoamericani la negazione di diritti umani e civili essenziali. Carlos Andrés Pérez, da vicepresidente dell’Internazionale socialista in carica, massacrava nell’89 migliaia di cittadini inermi di Caracas per ottemperare ai voleri dell’FMI. L’America che oggi lascia Hugo Chávez, ad appena 58 anni, è un continente completamente diverso. È un continente in corso di affrancamento da molte delle sue dipendenze storiche e rinfrancato da una crescita costante che, per la prima volta, è stata sistematicamente diretta a ridurre disuguaglianze e garantire diritti.

    Non voglio tediare il lettore e citerò solo un paio di dati indispensabili. Nella Venezuela “saudita”, quella considerata una gran democrazia e un modello per l’FMI, ma dove i proventi del petrolio restavano nelle tasche di pochi, i poveri e gli indigenti erano il 70% (49 e 21%) della popolazione. Nel Venezuela bolivariano del “dittatore populista” Chávez ne restano meno della metà (27 e 7%). A questo dato affianco la moltiplicazione del 2.300% degli investimenti in ricerca scientifica e il ricordo che, con l’aiuto decisivo di oltre 20.000 medici cubani, è stato costruito da zero un sistema sanitario pubblico in grado di dare risposte ai bisogni di tutti.

    Oggi che il demonio Chávez è morto, è sotto gli occhi di chiunque abbia l’onestà intellettuale di ammetterlo cosa hanno rappresentato tre lustri di chavismo: pane, tetto e diritti. Gli osservatori onesti, a partire dall’ex-presidente statunitense Jimmy Carter, che gli ha rivolto un toccante messaggio di addio, riconoscono in Chávez il sincero democratico e il militante che si è dedicato fino all’ultimo istante «all’impegno per il miglioramento della vita dei suoi compatrioti». No, Jimmy Carter non è… chavista. Semplicemente è intellettualmente onesto ed è andato a vedere. Tutto il resto, la demonizzazione, la calunnia sfacciata, la rappresentazione caricaturale, è solo squallida disinformazione.

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  6. forse ho fatto confusione col copia incolla, te lo rimando

    RispondiElimina
  7. Hugo Chávez non è stato un dirigente come tanti nella storia della sinistra. È stato uno di quei dirigenti politici che segnano un’intera epoca storica per il suo paese, il Venezuela, e per la patria grande latinoamericana. Soprattutto, però, ha incarnato l’ora del riscatto per la sinistra dopo decenni di sconfitte, l’ora delle ragioni della causa popolare dopo la lunga notte neoliberale.

    è particolarmente gradita la condivisione

    di Gennaro Carotenuto

    L’America nella quale il giovane Hugo iniziò la sua opera era solo apparentemente pacificata dalla cosiddetta “fine della storia”. Questa, in America latina, non era stata il trionfo della libertà come nell’Europa dove cadeva il muro di Berlino. Era stata invece imposta nelle camere di tortura, con i desaparecidos del Piano Condor e con la carestia indotta dal Fondo Monetario Internazionale. Il migliore dei mondi possibili lasciava all’America latina un ruolo subalterno e ai latinoamericani la negazione di diritti umani e civili essenziali. Carlos Andrés Pérez, da vicepresidente dell’Internazionale socialista in carica, massacrava nell’89 migliaia di cittadini inermi di Caracas per ottemperare ai voleri dell’FMI. L’America che oggi lascia Hugo Chávez, ad appena 58 anni, è un continente completamente diverso. È un continente in corso di affrancamento da molte delle sue dipendenze storiche e rinfrancato da una crescita costante che, per la prima volta, è stata sistematicamente diretta a ridurre disuguaglianze e garantire diritti.

    Non voglio tediare il lettore e citerò solo un paio di dati indispensabili. Nella Venezuela “saudita”, quella considerata una gran democrazia e un modello per l’FMI, ma dove i proventi del petrolio restavano nelle tasche di pochi, i poveri e gli indigenti erano il 70% (49 e 21%) della popolazione. Nel Venezuela bolivariano del “dittatore populista” Chávez ne restano meno della metà (27 e 7%). A questo dato affianco la moltiplicazione del 2.300% degli investimenti in ricerca scientifica e il ricordo che, con l’aiuto decisivo di oltre 20.000 medici cubani, è stato costruito da zero un sistema sanitario pubblico in grado di dare risposte ai bisogni di tutti.

    RispondiElimina
  8. Oggi che il demonio Chávez è morto, è sotto gli occhi di chiunque abbia l’onestà intellettuale di ammetterlo cosa hanno rappresentato tre lustri di chavismo: pane, tetto e diritti. Gli osservatori onesti, a partire dall’ex-presidente statunitense Jimmy Carter, che gli ha rivolto un toccante messaggio di addio, riconoscono in Chávez il sincero democratico e il militante che si è dedicato fino all’ultimo istante «all’impegno per il miglioramento della vita dei suoi compatrioti». No, Jimmy Carter non è… chavista. Semplicemente è intellettualmente onesto ed è andato a vedere. Tutto il resto, la demonizzazione, la calunnia sfacciata, la rappresentazione caricaturale, è solo squallida disinformazione.

    Chávez entra oggi nella storia ed è già leggenda perché ha mantenuto i patti e fatto quello che è l’essenza dell’idea di sinistra: lottare con ogni mezzo per la giustizia sociale, dare voce a chi non ha voce, diritti a chi non ha diritti, raggiungendo straordinari risultati concreti. In questi anni ha cento volte errato perché cento volte ha fatto in un paese terribilmente difficile come il Venezuela. Ha chiamato il suo cammino “socialismo”, proprio per sfidare il pensiero unico che quel termine demonizzava. Chávez diventa così leggenda perché, in pace e democrazia, ha realizzato quello che è il dovere di qualunque dirigente socialista: prendere la ricchezza dov’è, nel caso del Venezuela nel petrolio, e investirla in beneficio delle classi popolari. Lo ha fatto al di là della retorica rivoluzionaria, propria di anni caldissimi di lotta politica, da formichina riformista. Utilizzo il termine “riformista” sapendo che a molti, sia apologeti che critici, non piace pensare che Chávez non sia stato altro che un riformista, ma radicale, in grado di raggiungere risultati considerati impossibili sulla base di defaticanti trattative e su politiche basate sulla ricerca del consenso e sulla partecipazione. Chávez è già leggenda perché ha piegato al gioco democratico un’opposizione indotta, in particolare da George Bush e José María Aznar (molto meno da Obama), all’eversione, esplicitatasi nel fallito golpe dell’11 aprile 2002 quando un popolo intero lo riportò a Miraflores e nella susseguente serrata golpista di PDVSA, la compagnia petrolifera nazionalizzata. È il controllo di quest’ultima ad aver garantito la cassaforte di politiche sociali generose.

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  9. È questo che la sinistra da operetta europea non ha mai perdonato a Chávez. Per la sinistra europea l’America latina è un remoto ricordo di gioventù, non un continente parte della nostra stessa storia. È troppo facile archiviare la presunta anomalia chavista, che è quella di un Continente, l’America latina dove destra e sinistra hanno più senso che mai, ed è necessario schierarsi, come un’utopia da chitarrate estive, Intillimani e hasta siempre comandante. È troppo scomodo riconoscerne la prassi politica nelle due battaglie storiche che Hugo Chávez ha incarnato: la lotta di classe, che portò Chávez, il ragazzo di umili origini che per studiare poteva fare solo il militare o il prete, a scegliere di stare dalla parte degli umili, e quella anticoloniale che ha preso forma nel processo d’integrazione del Continente.

    Il consenso, la partecipazione al progetto chavista, si misura proprio nella vigenza, nelle classi medie e popolari venezuelane, di un pensiero contro-egemonico rispetto a quello liberale dell’imperio dell’economia sulla politica. I latinoamericani hanno maturato nei decenni scorsi solidi anticorpi in merito. Chávez ha catalizzato tali anticorpi riportando in auge il ruolo della lotta di classe nella Storia, la continuità della lotta anticoloniale, perché i “dannati della terra” continuano ad esistere e a risiedere nel Sud del mondo e non bastano 10 o 15 anni di governo popolare per sanare i guasti di 500 anni. Lo accusano di aver usato a fini di consenso la polemica contro gli Stati Uniti. C’è del vero, ma non è stato Chávez a tentare sistematicamente di rovesciare il presidente degli Stati Uniti e non è il dito di Chávez ad oscurare la luna di rapporti diseguali e ingiusti tra Nord e Sud del mondo.

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  10. Si conceda a chi scrive il ricordo dell’intervista quasi visionaria che Chávez mi concesse a fine 2004 proprio sul tema della Patria grande latinoamericana. Sento ancora la forza del suo abbraccio al momento di salutarci. Con lui c’erano Lula e Néstor Kirchner, anch’egli scomparso neanche sessantenne nel momento di massima lucidità politica, dopo aver liberato l’Argentina dalla morsa dell’FMI e restaurato lo Stato di diritto in grado di processare i violatori di diritti umani. Poi vennero Evo Morales e tutti gli altri dirigenti protagonisti della primavera latinoamericana. A Mar del Plata nel 2005 tutti insieme sconfissero il progetto criminale di George Bush che con l’ALCA voleva trasformare l’intera America latina in una maquiladora al servizio della competizione globale degli USA contro la Cina. Dire “no” agli USA: qualcosa d’impensabile!

    Adesso, seppellita la pietra dello scandalo Chávez, tutti sono certi che l’anomalia rientrerà, che Nicolás Maduro non sarà all’altezza, che il partito socialista esploderà per rivalità personali e che la storia riprenderà il proprio corso come se Hugo non fosse mai esistito. Chissà; ma cento volte nell’ultimo decennio i venezuelani e i latinoamericani hanno dimostrato di ragionare con la loro testa. Hanno dimostrato di non voler tornare al modello che hanno vissuto per decenni e che oggi sta divorando il sud dell’Europa. La forza del Brasile di Dilma come potenza regionale ha superato con successo vari esami di legittimazione. Il processo d’integrazione appare un fatto irreversibile che fa da pilastro all’impedire il ritorno del «Washington consensus». No, una semplice restaurazione non è all’ordine del giorno anche se dovesse cambiare il segno politico del governo venezuelano, cosa improbabile sul breve termine, anche per l’enorme emotività causata dalla scomparsa di un leader così popolare.

    Da oggi qualunque governo venezuelano e latinoamericano si dovrà misurare con la leggenda di Chávez, il presidente invitto, quattro volte rieletto dal suo popolo, in grado di sopravvivere a golpe e complotti, che aveva tutti i media contro e che solo il cancro ha sconfitto. Di dirigenti come lui o Néstor Kirchner non ne nascono tanti e il futuro non è segnato. Ma il suo lascito è enorme ed è un patrimonio che resta nelle mani del popolo.

    Gennaro Carotenuto su http://www.gennarocarotenuto.it

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  11. Ti riporto un commento di una persona in contatto con me che risiede in Florida, a Miami.
    Questa persona si chiama Carlos Echevarria e ha commentato in questo modo l'articolo intitolato "E' morto Chavez, io non faccio cordoglio":

    "Hugo Chavez era un delinquente e dittatore spregevole.

    C'è una comunità di esiliati a Miami enorme a causa delle sue scelte politiche ed economiche.

    Grazie per la vostra analisi ben scritta della realtà di Chavez ... è morto il giorno stesso tiranno sovietico Josef Stalin, 5 marzo, nel 1953.".

    Io credo a quanto scritto da Carlos, un latinoamericano che ha scelto la libertà e che apprezzo molto.
    Chavez era una dittatore.
    Gli atti di violenza contro gli ebrei ci sono stati.
    Leggiti questo bell'articolo, http://focusonisrael.wordpress.com/tag/venezuela/

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  12. leggerò con attenzione gli articoli che hai citato perché non sono prevenuto. Essere prevenuti significa essere più facilmente vittima di inganni e quindi un suddito.
    Quanto alle parole del tuo amico esse non hanno alcun valore visto che contengono affermazioni prive della benché minima motivazione.
    Gli articoli invece li leggerò.
    In ogni caso, prima di chavez i governi filoamericani tenevano il 70% della popolazione nella povertà e senza una sanità pubblica. Ecco, questo sì che è sicuramente un crimine politico che di certo non viene meno per il solo fatto di essere amici degli usa.
    Quanto ai "crimini" di chavez leggerò attentamente quegli articoli. I dati del mio articolo però dati...ma voglio vedere i mezzi quali sono stati, perché sai come la penso: il fine non giustifica mai i mezzi, mai! Sono le dittature (che io aborro) ad utilizzare qualsiasi mezzo.
    Saluti.
    PS non essere prevenuto, spero che almeno tu abbia letto attentamente l'articolo che ti ho postato e che abbia compreso quale sia stato nel sud america (a differenza che in europa) il nefasto ruolo svolto da usa e chiesa (e così è ancora in colombia e messico, i due paesi, non a caso, più poveri e violenti del continente sudmericano).
    PPS SOLO GLI STUPIDI HANNO CERTEZZE

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  13. Io letto l'articolo che hai citato e non solo.
    Io rimango dell'idea che Chavez sia stato un personaggio negativo.
    Quei crimini ci sono stati.
    La cosa è documentata.

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  14. ti ripeto che non ho letto gli articoli che citi e lo farò con attenzione perché altrimenti, le mie sarebbero chiacchiere al vento.
    Quanto ai dati che ti ho citati questi però sono oggettivi: la povertà è diminuita, l'alfabetizzazione è aumentata e finalmente i venezuelani hanno un sistema sanitario. Così come sono dati oggettivi quelli della terribile povertà e disumanità nelle quali affogava il popolo venezuelano nel periodo pre-chavez e filostatunitense.
    E così sono fatti oggettivi il nefasto ruolo ricoperto dagli usa e dalla chiesa in sudamerica (hanno sostenuto feroci dittature e forti disuguaglianze sociali).
    In europa invece è andata diversamente: gli usa hanno portato libertà e la chiesa ha appoggiato i governi liberali. In pratica, così come vanno riconosciuti gli innegabili aspetti positivi (io mi sento da questo punto di vista, ma solo da questo, americano e rispettoso della chiesa), così non vanno sottaciuti quelli negativi (e da questo punto di vista non sono né americano né rispettoso della chiesa). Conta una sola cosa: la verità.
    Quanto a chavez ripeto: leggero gli articoli perché è ovvio che se quei dati oggettivi sono espressione di un fine nobile, ma attuati con mezzi ignobili, allora il giudizio non può che essere negativo.
    Occorre essere sinceri e soprattutto aperti alle notizie altrui. Ripeto, solo gli stupidi non cambiano idea e solo gli stupidi "non ascoltano".
    E spero sinceramente che tu abbia letto, come dici, il "mio" articolo. Se non l'hai fatto, quello che ci andrà a perdere sei tu perché un elemento in meno di valutazione (a meno che tu non pensa che tutto ciò che è di destra e buono, e tutto ciò che è di sinistra è negativo...ma questo è un altro discorso rispetto al quale ovviamente non posso che dissentire).

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  15. così come è oggettivo il fatto che oggi si viva meglio in brasile, argentina ecc...che in messico e colombia. I primi hanno allontanato la (mala) choccia americana, i secondi invece proseguono per quella strada. E i rispettivi risultati sono sotto gli occhi di tutti.
    In sud america le privatizzazioni hanno portato disperazione, la destra ha portato disperazione. In europa, ripeto, la storia è andata diversamente. Occorre semplicemente riconoscerlo.

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  16. insomma per farla breve: in europa gli usa hanno combattuto il fascismo, in sud america invece lo hanno appoggiato (vedi su tutti il mostro pinochet). Se dunque hanno fatto bene in europa, hanno fatto male in sud america. E il motivo è stato per entrambe i continenti uno: combattere il comunismo. Ma mentre in europa gli usa hanno appoggiato, sostenuto le democrazie liberali, lì l'hanno fatto sostenendo dittature terribili almeno quanto quelle comuniste. Insomma in sud america gli usa hanno attuato il motto "il fine giustifica i mezzi". Semplicemente mostruoso.
    Dimostra di avere onestà intellettuale.

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  17. Chavez ha fatto morire tanta gente innocente!
    Tu dai del mostro a Pinochet mentre santifichi Chavez!
    Non mi sembri molto equilibrato.
    Ti ho segnalato questo mio contatto in America.
    Lui non ha parlato bene di Chavez.
    Chavez ha finanziato le FARC in Colombia.
    Lo sai che le FARC vivono grazie al traffico di cocaina?

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  18. negli ultimi post che ti ho inviato ho parlato in generale del ruolo degli usa, della chiesa e della destra nel sud america, ma da te nemmeno un accenno in proposito.
    Ti sei limitato invece a riparlare di chavez sul quale, ti ripeto, ho detto che devo ancora leggere quegli articoli, quindi è inutile che mi ripeti cose che già hai scritto. Ne riparliamo tra un po'.

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  19. Ho qui un articolo che mi è stato inviato dal mio contatto a Miami.
    Il link è http://www.dailymail.co.uk/news/article-2289326/How-typical-Left-idolise-despot-gloried-attacking-America-Britain.html?ito=email-homenewsletter-20130307.

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  20. leggerò altrimenti come faccio a risponderti? e spero che tu abbia davvero letto l'articolo che ti ho inviato.
    Ma come al solito, non hai risposto a ciò che ti ho scritto. Sei il solito mulo, è davvero inutile discutere con te: come si fa a discutere con uno che nemmeno ti risponde alle domande che uno fa?

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  21. Ehi, io non ti ho insultato.
    Gradirei che tu facessi lo stesso, altrimenti ti censuro!
    Ho letto l'articolo ma ritengo che sia di parte.
    Chavez è stato un criminale e la storia lo dice!

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  22. ok non ti insulto ma rispondi in maniera pertinente.
    Su chavez ti ho detto che se ne riparlerà dopo ma: se gli usa e la chiesa in sudamerica hanno appoggiato, legittimato e talvolta imposto (vedi in cile) regimi fascisti (questa è stata l'unica destra sudamericana), il ruolo da essi svolto in quella parte di mondo è stato nefasto a differenza dell'europa. Sì o no?

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  23. La storia latinoamericana è diversa da quella nostra.
    Basti pensare alla "Dottrina Monroe".
    Però, riguardo a Pinochet, ti ricordo che c'era la guerra fredda contro il comunismo.

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  24. appunto, la storia latinoamericana è stata diversa dalla nostra e quindi diverso è stato il ruolo di usa e chiesa in quel contenente: se da noi è stato positivo, lì è stato violento e da condannare. Infatti, combattere il comunismo imponendo pinochet (e destituendo il democraticamente eletto salvador allende) è stato una cura peggiore del male. E quindi deve convenirsi che in quella parte di mondo, gli usa non hanno esitato a calpestare la libertà (che invece sventolano a ogni pie' sospinto), e la chiesa non ha esitato a calpestare la giustizia. Insomma, interessi di parte hanno "legittimato" morte e ingiustizia. L'applicazione del principio "il fine giustifica i mezzi" è una mostruosità che mai deve essere appoggiato, sia che si sia di destra che di sinistra.
    Perché ti dico questo? Perché tu spesso ragioni come se il mondo fosse diviso in due: buoni (occidente, chiesa e destra) e cattivi (tutti gli altri). Invece la storia latinoamericana dimostra quanto sia inesatto e falso questo assunto.
    E con ciò ho voluto spiegarti perché sotto certi profili non condivido (e contesto) gli usa e la chiesa. Non ci sono soggetti buoni e cattivi, ma comportamenti buoni e cattivi: è questo ciò che sostengo da tempo e che tu puntualmente contraddici. Ed è per questo che ad es. contestare gli usa non significa essere antiamericani, o contestare la chiesa non sinignifica essere anticlericali o contestare israele non significa essere antisemiti. Si giudicano i comportamenti: è questa la cosa fondamentale che cerco di ficcarti nella testa da tempo immomere! Per fortuna, pare che stavolta stia convenendo con me.
    Chi è per "il fine giustifica i mezzi" è un delinquente: non ci sono altre parole. L'hanno fatto i comunisti, l'hanno fatto i fascisti, l'hanno fatto gli usa, l'ha fatto la chiesa e l'ha fatto il terrorismo di ogni forma! Basta dividere il mondo in due: si stia dalla parte dei comportamenti giusti, niente di più! E chi sbaglia sia criticato, a prescindere da come si chiami!
    Assa fa' a maronn, pare che sia giunti a conclusione! Anche gli usa, anche la chiesa hanno commesso sozzi errori, così come i comunsti e gli islamici!
    PUNTO.
    E in sudamerica, al contrario che in europa, è la sinistra che ha svolto e continua a svogtere "la parte giusta" (vedi brasile, argentina, bolivia.....su chavez devo ancora leggere quegli articoli).
    PS e ritornado un attimo a pinochet: la politica degli usa e della chiesa è stata dettata da interessi egoistici, non certo da nobili intenti. Infatti di tutti è stato fatto il bene tranne che della principale parte in causa, ossia il popolo cileno, che ha dovuto subire (a causa di logiche ad esso estranee) violenze e sofferenze.

    RispondiElimina
  25. Il mondo è diviso in due!
    Esso è diviso tra bene e male.
    Che gli USA possano avere commesso degli errori può essere anche vero.
    Ma io preferisco cento volte gli Stati Uniti d'America, un Paese libero, a chi rifiuta la libertà.

    RispondiElimina
  26. Anch'io preferisco cento volte gli stati uniti perché in europa hanno portato libertà e da questo punto di vista io mi sento americano.
    Ma allo stesso tempo in america latina è giusto che i popoli e i governi operino in maniera non allineata con gli usa proprio perché lì ha fatto sistematicamente l'opposto: ha sostenuto dittature e negato la libertà (oltre a fomentare, con le privatizzazioni, disuguaglianze sconosciute in europa).
    E' questo il punto che cercavo di spiegarti.
    E il fatto che il mondo è diviso in due è vero se dici che c'è una netta divisione tra bene e male. Ma i soggetti che stanno da una parte e dall'altra mutano e si scambiano: quanto agli usa, in europa sono stati dalla parte del bene, in america latina dalla parte del male. Non si può archiviare ciò che è successo in america latina con un "gli usa hanno commesso degli errori", come se fossero stati errori veniali. Gli usa hanno sistematicamente adotato una politica sostenitrice di regimi fascisti e dunque nulla va salvato: sono stati, appunto, dalla parte del male.
    Questo perchéè, forse, finalmente la smetterai di dividere il mondo in due in base ai suoi protagonisti: in america latina gli usa non sono stati da meno dell'attuale presidente iraniano o di gheddafi.

    RispondiElimina
  27. Tra Ahmadinejad e gli USA preferisco centomila volte gli USA!
    Tu stai paragonando un Paese democratico ad un regime terroristici!
    Stai scherzando o cosa?

    RispondiElimina
  28. in sudamerica gli usa si sono comportati né più né meno come ahmadinjad, se è vero che hanno imposto e appoggiato una belva come pinochet che è stato uno dei peggiori dittatori della storia. E ciò che hanno fatto in cile l'hanno rifatto praticamente in tutti gli altri paese sudamericani.
    Quindi io preferisco gli usa da europeo, ma in sudamerica è giusto che si sostengano governi socialisti che rifiutano l'egemonia americana (come quello brasiliano, argentino, boliviano ecc...su chavez ne riparliamo) poiché lì la destra ha portato disuguaglianze, povertà e violenza. E ripeto, a differenza dell'europa.
    Quindi in sudamerica "il giusto" è la sinistra e va sostenuta: è l'unica speranza per quella gente e infatti, per fortuna, fino ad ora sta facendo benissimo in quasi tutti i paesi latini. I poveri (la stragrande maggioranza, e soprattutto gli indios) stanno riacqistando quella dignità che il liberismo gli ha negato per secoli.
    Voglio semplicemente dire questo, null'altro.

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  29. Per favore, non paragonare gli USA ad all'Iran Ahmadinejad!
    Il sistema liberista, pur essendo imperfetto, è comunque quello più naturale che ci sia!

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  30. E anche questa è la conseguenza del tuo acritico atteggiamento servile verso un'ideologia e le sue istituzioni: anche di fronte a disastrosi fallimenti che hanno fatto il male di popoli interi, ti giri dall'altra parte e censuri, nascondendoli. Con buona pace della verità, della giustizia e della dignità. Ma certo: per un conservatore è più importante un'istituzione che la vita della persone.
    Così hai fatto per la chiesa (con buona pace dei bambini struprati), così hai fatto col liberismo sudamericano (con buona pace di interi popoli violentati nella loro dignità).
    Complimenti! Ecco a cosa porta essere un servo e non un cittadino: i crimini mondiali si compiono grazie al vostro appoggio indiretto.
    QUando la parte che si sostiene si dimostra, in un determinato contesto storico-spaziale, incapace bisogna ammetterlo e augurarsi un'inversione di rotta. Ma chi si dimentica quando arrivasti a dire che il funerale cattolico di pinochet era stata cosa buona e giusta?
    Semplicemente, il tuo è un approccio al mondo spaventoso che mi va venire i brividi: la vita degli uomoni (di quelli che non la pensano come te) non vale nulla. Così è per i popoli latini: che marciscano pure, la cosa importante è che vi sia la destra e la chiesa! vero fucilone? COmplimenti!

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  31. Tu mi fai venire i brividi!
    Tu, che sei l'utile idiota di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, stai servendo le lobbies!
    Tu, che sei l'utile idiota di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ti sei schierato contro Israele, l'unico Stato democratico del Medio Oriente!
    Tra me e te non so chi dei due faccia più orrore!

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.