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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 31 luglio 2012

Provate gli spiriti se sono da Dio. Dagli «Atti» raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant'Ignazio

Cari amici ed amiche.

Leggete questo testo che mi è stato inoltrato dall'amico Giovanni Covino (SEFT) e che fu scritto da Sant'Ignazio di Loyola:

"Essendo stato appassionato divoratore di romanzi e d'altri libri fantasiosi sulle imprese mirabolanti di celebri personaggi, quando cominciò a sentirsi in via di guarigione, Ignazio domandò che gliene fossero dati alcuni tanto per ingannare il tempo. Ma nella casa, dove era ricoverato, non si trovò alcun libro di quel genere, per cui gliene furono dati due intitolati «Vita di Cristo» e «Florilegio di santi», ambedue nella lingua materna.

Si mise a leggerli e rileggerli, e man mano che assimilava il loro contenuto, sentiva nascere in sé un certo interesse ai temi ivi trattati. Ma spesso la sua mente ritornava a tutto quel mondo immaginoso descritto dalle letture precedenti. In questo complesso gioco di sollecitazioni si inserì l'azione di Dio misericordioso.

Infatti, mentre leggeva la vita di Cristo nostro Signore e dei santi, pensava dentro di sé e così si interrogava: «E se facessi anch'io quello che ha fatto san Francesco; e se imitassi l'esempio di san Domenico?». Queste considerazioni duravano anche abbastanza a lungo avvicendandosi con quelle di carattere mondano. Un tale susseguirsi di stati d'animo lo occupò per molto tempo. Ma tra le prime e le seconde vi era una differenza. Quando pensava alle cose del mondo era preso da grande piacere; poi subito dopo quando, stanco, le abbandonava, si ritrovava triste e inaridito. Invece quando immaginava di dover condividere le austerità che aveva visto mettere in pratica dai santi, allora non solo provava piacere mentre vi pensava, ma la gioia continuava anche dopo.

Tuttavia egli non avvertiva né dava peso a questa differenze fino a che, aperti un giorno gli occhi della mente, incominciò a riflettere attentamente sulle esperienze interiori che gli causavano tristezza e sulle altre che gli portavano gioia.

Fu la prima meditazione intorno alle cose spirituali. In seguito, addentratosi ormai negli esercizi spirituali, costatò che proprio da qui aveva cominciato a comprendere quello che insegnò ai suoi sulla diversità degli spiriti.
".

L'uomo deve sapere distinguere il Bene dal Male.
A maggiore ragione, egli deve fare ciò se crede in Dio e se è cristiano.
Il discernere gli spiriti è un modo per distinguere il Bene dal Male, per scegliere il Bene ed evitare il Male.
Infatti, non basta solo capire la differenza che c'è tra il Bene ed il Male ma bisogna scegliere il primo ed scartare il secondo.
Ora, certe persone credono nel determinismo.
Esse credono che tutto sia determinato e che ogni  uomo possa essere destinato a diventare buono o cattivo.
Io non penso che sia così.
Io penso che l'uomo sia stato creato da Dio per fare il Bene ma che, a tempo stesso, egli sia libero di scegliere, anche di scegliere il Male.
Certo, la libertà comporta anche la responsabilità.
Il determinismo, in qualche modo, deresponsabilizza l'uomo di fronte alle proprie opere e svilisce Dio, che invece creò gli uomini liberi.
Stando ai ragionamenti dei deterministi, un personaggio come Adolf Hitler era destinato a fare quello che fece e, in poche parole, lui non ebbe alcuna responsabilità.
La realtà è ben diversa.
Hitler fu responsabile delle atrocità che commise.
Per questo motivo, l'uomo deve sapere scegliere tra Bene e Male.
Cordiali saluti.




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