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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 22 luglio 2012

Caso Milan, la rabbia dei tifosi è comprensibile ma...

Cari amici ed amiche.


Vorrei parlare di quanto sta accadendo al Milan (tenendo conto anche del fatto che io ne sia tifoso), visto quanto sta accadendo dopo le cessioni di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic al Paris Saint Germain e la rabbia dei tifosi che è culminata con una class action da parte del CODACONS contro la società Via Turati.
Ritengo che i tifosi abbiano ragione ad essere delusi ed arrabbiati.
Ogni domenica, loro seguono la squadra in casa e in trasferta (facendo tanti chilometri), pagano gli abbonamenti alla società come alle varie televisioni per vedersi le partite.
Quindi, i tifosi meritano rispetto.
Bene ha fatto il Milan a rimborsare gli abbonamenti.
Tuttavia, non posso non comprendere le ragioni della società.
In un momento di crisi come questo, i bilanci vanno tenuti in ordine e bisogna fare anche dei sacrifici.
Il Milan ha sacrificato due dei suoi giocatori più importanti per avere tanti soldi con cui ripianare i debiti che ha in pancia.
Il problema sarà mantenere la competitività.
Qui, infatti, rischia di crearsi un circolo vizioso.
Infatti, i soldi si fanno anche in base alle vittorie.
Se una squadra non ha una rosa competitiva rischia di non vincere nulla.
Quindi, il Milan dovrà stare bene attento a non depauperare la sua rosa, cedendo i suoi giocatori migliori e non acquistandone altri.
Con una rosa non competitiva, il Milan rischia di non vincere nulla e se non vince nulla anche le entrate saranno destinate a calare.
Questo potrebbe portare il Milan a situazioni economiche spiacevoli.
D'altra parte, però, noi non possiamo invidiare i nostri cugini spagnoli che vincono sempre.
In Spagna, infatti, i clubs più importanti (come Real Madrid e Barcellona) sono stati finanziati dalla banche.
Oggi, queste ultime si sono indebitate, aggravando la crisi economica che sta massacrando il Paese iberico.
Forse, prima di giudicare certe mosse delle nostre società di calcio, bisogna valutare il contesto.
Ricordo che ad oggi la Spagna è un Paese sull'orlo della guerra civile.
Le sue banche hanno buchi da 100.000.000.000 di Euro, lo spread è oltre il 600 punti e 4,7 milioni di disoccupati.
Ci sono tensioni e scontri. 
I numeri sono inquietanti.
Oggi noi stiamo peggio ma domani potrebbe essere un altro giorno.
Cordiali saluti.

5 commenti:

  1. Quest'anno, con la squadta che vi ritrovate, finite in serie B ....

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  2. C'è chi finisce in serie B per le carenze della squadra e c'è chi ci finisce per altri motivi!
    Io preferisco finire in serie B per le carenze della squadra e non per altri motivi.

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  3. Gabriele, in serie B ci sei finito nel 1980 per calcioscommesse ... quindi TACI visto che non conosci nemmeno la storia calcistica della tua squadra!

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  4. ULTIME NOTIZIE ... BERLUSCONI HA CEDUTO ALFANO AL PARIS SAINT GERMAIN!!!

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  5. Pasquale, so che sei tu!
    So che sei talmente "coraggioso" da non mettere la faccia in ciò che scrivi!
    Mi ricordo di quello che accadde nel 2006 ad una squadra di Torino, i cui colori erano il bianco ed il nero!
    Oggi, questa squadra dice di avere 30 scudetti.
    In realtà ne ha solo 28.

    RispondiElimina

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