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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 27 luglio 2012

Oilproject? La nuova frontiera dell'istruzione!



Cari amici ed amiche.

Ieri, la trasmissione televisiva di Piero Angela  "Superquark" ha mostrato un nuovo modo di usare la rete.
Un gruppo di ragazzi ha fondato una sorta di "scuola virtuale".
Il nome di questa "scuola" è "Oilproject".
Per descrivere il sito, prendo le parole del medesimo, che recitano:

"La scuola che sogniamo noi non costa nulla.


Puoi entrarci sia da Torino, sia da Enna. Anche alle tre del mattino.

È indipendente e basata sulla valutazione fra pari.

È una scuola che corre alla tua velocità perché sei tu a decidere di cosa parlare. A rispondere alle domande non sono solo i docenti, ma anche i compagni di banco.

Nella scuola che abbiamo in mente noi potrebbe capitarti un professore non laureato: l'importante è che tu stia a bocca aperta ad ascoltarlo.


La nostra scuola è
una condizione mentale.

È una creatura in divenire.

La nostra scuola

è di tutti.

Oilproject, adesso, è sostanzialmente due cose:

- Il primo "YouTube" dedicato alla formazione. Chiunque può registrare lezioni, letture di tesine, ricerche, interventi e inviarli in formato audio/video a Oilproject. Il sogno è che entro dieci anni tutte le lezioni tenute nelle scuole e nelle università pubbliche vengano condivise online a beneficio, ad esempio, di chi vive in zone con una scarsa offerta didattica, combattendo così il digital divide culturale italiano.
La qualità delle lezioni è giudicata dal pubblico attraverso votazioni e meccanismi di valutazione fra pari.

- Una scuola in diretta online di attualità in cui è il pubblico, attraverso un sondaggio, a decidere di cosa parlare.
I talkshow-lezioni sono interattivi e non moderati: il relatore, semplicemente, risponde alle domande più votate, e cioè a quelle che riscuotono più interesse. La Scuola d'Attualità è realizzata con il supporto dei principali gruppi studenteschi italiani. A scegliere i relatori è un gruppo di persone (vietato dire "comitato scientifico").

La comunità

Nel 2004 un gruppo di ragazzi si incontra in un forum online di tecnologia. Ad uno mancano i soldi per iscriversi a un corso di programmazione in una scuola milanese, un altro non vede l'ora di insegnare a usare programmi di fotoritocco, un terzo è esperto di sistemi Linux, l'ultimo crea siti web. E allora decidono di farsi da soli una scuola non convenzionale in cui ognuno, semplicemente, può raccontare quello che sa a chi lo vuol star ad ascoltare.

La comunità è composta da migliaia di utenti di tutte le età decisi a condividere le proprie conoscenze e imparare dalle esperienze altrui sfruttando le tecnologie più dinamiche. I docenti di una lezione sono anche gli studenti di un'altra: non c'è netta distinzione tra chi insegna e chi impara. Chiunque può rivolgere domande in diretta web e votare quelle altrui.

Oggi gli insegnanti hanno dai 14 ai 75 anni. A volte sono perfetti sconosciuti, a volte sono intellettuali, imprenditori, esponenti politici, scrittori o scienziati. Tutti uniti per sperimentare la formula del Liberi di imparare, liberi di insegnare.

Ed è con questo spirito che ogni sera centinaia di utenti accedono alle lezioni, si scambiano dritte e consigli, scherzano, imparano ed a volte vengono richiamati all'ordine se troppo esuberanti.

Hanno parlato di noi

Hanno parlato di Oilproject le reti televisive Rai Tre, Rainews24 e La3 (Sky), i quotidiani Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Messaggero, Il Giornale, Metro. Tra le radio: Rai Radio 1, Radio Capital, RadioBase (Popolare Network), RadioLinux. Hanno raccontato Oilproject anche le riviste Wired, Grazia, Prima Comunicazione, Rolling Stone, Glamour, Riders, Millionaire, Linux Pro, Open Source, Hackerjournal, la rubrica di B. Severgnini del Corriere della Sera Online e portali internet come Punto Informatico, Tiscali, TuttoGratis, Gnuvox, ZioBudda, Annozero, Excite, Programmazione.it, Bismark.it, Zeusnews, OpenSourceMania, FreeOnline, Bicocca.net e molti altri.
".

Io trovo che questo progetto sia molto interessante.
Internet, si sa, è uno strumento che permette di fare muovere le informazioni a grandi velocità e a grandi distanze.
Purtroppo, molti usano il web per guardare i video su Youtube o per fare facezie sui social network (come Twitter o Facebook), anziché fare delle cose serie.
Coloro che hanno fondato "Oilproject", invece, hanno dimostrato che la rete si può usare per fare delle cose serie.
Ritengo che questo progetto debba essere portato avanti e valorizzato.
Oltre a dare una marcia in più nello studio, esso può servire anche a trasmettere e comprendere opere letterarie e non solo.
Questo fa sì che si possa salvare il nostro patrimonio culturale.
Per preservare il patrimonio culturale, infatti, non basta salvare un monumento o un libro antico ma bisogna anche renderlo fruibile a tutti.
"Oilproject" può contribuire a fare ciò.
L'unico appunto che posso fare è il definire "scuola" questo spazio web.
Quando penso ad un scuola, penso ad un professore che parla ai suoi alunni.
Io preferisco paragonare "Oilproject" ad una sorta di "piazza virtuale", o meglio, una sorta di "agorà virtuale".
In fondo, anche la facoltà di accedere alla rete è fattore di democrazia. 
Cordiali saluti.

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