Mi è stata segnalata questa nota sulla pagina di Facebook "Sionismo: istruzioni per l'uso" :
"L'argomento non è dei più appassionanti, ma per dovere di cronaca riportiamo il parere di un professore israeliano, specialista in questioni nucleari, in merito al presunto avvelenamento da polonio di Yasser Arafat, l'ultima frontiera, in ordine di tempo, dei "sospetti" contro Israele.
Ely Karmon, esperto di contro-terrorismo, professore al Centro Interdisciplinare di Herziliyah, ritiene che gli effetti personali di Arafat siano stati impregnati di polonio ben oltre la sua morte. L'esperto di industria chimica, biologica, radiologica e nucleare ha spiegato che il polonio ha una vita media di 138 giorni; il tasso ritrovato sugli indumenti di Arafat 8 anni dopo la sua morte significherebbero che la sostanza sarebbe dovuta essere molto più attiva al momento della sua morte. Se gli oggetti del rais fossero stati manipolati da sua moglie Suha, dopo la sua morte, essa non avrebbe potuto sfuggire alla contaminazione. I palestinesi hanno chiesto una commissione internazionale per stabilire le cause del decesso di Arafat, nel 2004, dopo che un reportage di Al Jazira ha evocato la possibilità di un avvelenamento.
Al Jazira afferma che una dose molto alta di polonio sarebbe stata trovata dall'Istituto di Radio fisica di Losanna, in Svizzera. "La conclusione, è il ritrovamento di un livello significativo di polonio su dei campioni" assicura François Bochud, dirrettore dell'Istituto di radiazioni Fisiche di Losanna, "una sostanza normalmente accessibile a chi si interessa della costruzione di armi nucleari".
Saeb Erekat ha chiesto una commissione di inchiesta simile a "quella istruita per far luce sull'omicidio di Rafik Hariri".
Suha Arafat dalla sua residenza a Malta, raggiunta da l'AFP , ha annunciato: "autorizzero' immediatamente i laboratori che hanno condotto i tests a prelevare altri campioni dai resti del martire Arafat, per verificare i risultati... E' necessario scoprire tutta la verità".
Nonostante Israele considerasse Arafat responsabile degli incitamenti alla violenza e degli attentati degli anni 2000,
Ariel Sharon aveva deciso di confinarlo nel suo quartier generale di Ramallah, piuttosto che ucciderlo.
Il suo stato di salute si aggravo' notevolmente nell'autunno 2004. Trasportato in Francia, vi mori' l'11 novembre 2004, per cause all'epoca sconosciute, all'età di 75 anni.
http://www.guysen.com/article_Mort-d-Arafat-Israel-demonte-l-argument-de-l-empoisonnement_18096.html.".
Io ritengo che la tempistica sia molto sospetta.
In questo periodo della "Primavera araba" in cui c'è una recrudescenza dell'odio verso Israele, mi sembra strano che questa storia del Polonio sia emersa ora.
A questo punto, mi risulta lecito pensare che qualcuno stia lavorando per destabilizzare l'area mediorientale e per creare grossi problemi ad Israele.
Cordiali saluti.
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