Riprendo questo stralcio di un articolo di Federico Punzi su "Atlantico Quotidiano":"Non è un embargo quello approvato dal Consiglio europeo nella notte di ieri, né una sanzione, ma l’annuncio di una politica energetica che dà sei mesi di tempo al venditore, la Russia, per trovare nuovi acquirenti, nel frattempo provocando una nuova impennata dei prezzi del greggio (il Brent viaggia verso i 130 dollari al barile) e una ulteriore spinta inflazionistica. Dunque, è facile intuire chi sono i veri sanzionati da questo finto embargo.
Lo stop alle importazioni di petrolio russo è infatti parziale e a scoppio ritardato. Nell’immediato riguarda solo il greggio che arriva via nave e strada, che però è anche quello che più facilmente Mosca può deviare verso altre destinazioni. Esentati gli oleodotti, come il Druzhba, anche se Germania e Polonia si sono “politicamente” impegnate a cessare le proprie importazioni tramite la ramificazione nord dell’oleodotto entro la fine dell’anno, al contrario di ungheresi, cechi e slovacchi che invece continueranno ad importare dalla ramificazione sud. Il taglio salirebbe così dai 2/3 dell’import Ue al 90 per cento".
Siamo sicuri che le sanzioni alla Russia di Putin funzionino?
Siamo sicuri che queste sanzioni non danneggino noi, invece della Russia?
Infatti, se l'Unione Europea implementasse la misura dell'embargo al petrolio e al gas originari dalla Russia quest'ultima potrebbe venderli ad altri Paesi.
Questi ultimi, poi, potrebbero rivenderli ai noi Europei a prezzi maggiorati.
Così, per dirla alla maniera popolaresca, il cetriolo per noi sarebbe pronto.
Sembra proprio che i nostri stessi governanti vogliano farci del male.
Noi, di fatto dipendiamo dalla Russia, per via dei carburanti.
Le alternative praticabili, almeno al momento, non ci sono.
Queste ultime debbono essere studiate.
Però, ad oggi non ci sono alternative.
Se la Russia chiudesse i rubinetti mezza Europa andrebbe a farsi benedire.
L'Italia affonderebbe.
A fronte di ciò, cosa fanno i governanti europei?
Questi ultimi vogliono arrivare ad un vero embargo che altri Stati non riconoscerebbero.
Così, questi ultimi diventerebbero clienti di Mosca e rivenderebbero il gas russo a noi ad un prezzo maggiorato.
Se questo non è autolesionismo non si sa cos'altro sia.
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