Contro le baby gang servono regole

Un articolo di Mario Giordano su "Panorama" espone il problema della baby gang, di gruppi di giovani che fanno atti di violenza e reati.

Il triste fenomeno ha preso piede dal Nord al Sud del nostro Paese.

Questi giovani, bevono, si drogano, fatti atti di bullismo ai danni dei loro coetanei ed arrivano a compiere atti criminosi ai danni di altre persone. 

I giovani in questione si comportano come i picciotti della mafia. 

Questo fenomeno sta crescendo.

Per esempio, in una scuola di Firenze, un giovane ha puntato una pistola giocattolo ad un docente accusata di mettere troppe note.

A Vicenza una baby gang ha rubato l'uovo di Pasqua a un bambino di 10 anni e ha pestato a sangue lo zio che ha cercato di difenderlo.

Sempre a Vicenza, un giovane è stato minacciato da dei suoi coetanei ed è stato costretto a sottrarre 100 mila Euro alla famiglia.

A Crema, in Provincia di Cremona, si è scoperto che uno dei ragazzi che stavano sul bus dirottato sulla tangenziale di Milano nel 2019 è stato arrestato per rapina.

Faceva parte di una baby gang.

A fronte del fenomeno serve fermezza.

Chi compie certe cose deve essere trattato con severità.

Deve essere punito.

Non ci può essere buonismo.

Infatti, serve prevenzione.

Prima che quel giovane nella baby gang diventi un criminale vero e proprio si deve intervenire ricorrendo alla legge.

Chi ruba o compie atti criminosi deve essere punito.