Oggi, si commemorano le marocchinate, le vittime degli stupri perpetrati dai goumier, i soldati di etnia marocchina (e nordafricana in genere) che furono inquadrati nell'esercito francese e che combatterono qui in Italia nel 1944. Domani, scriverò un articolo più dettagliato per "La Civetta", la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova.
Il fenomeno delle marocchinate riguardò la Sicilia, zona del Lazio meridionale e la Toscana.
Non ci furono solo i tedeschi ma anche gli Alleati, nelle file dei quali ci furono i goumier.
Quello che fecero questi soldati nordafricani fu qualcosa di veramente abominevole che (forse) esulò anche dalla guerra stessa. .
Infatti, i goumier fecero del male a donne e bambini.
Particolarmente dura fu la situazione delle donne del Lazio meridionale, lungo la famosa Linea Gustav.
Qui ci furono stupri a ripetizione, anche ai danni di bambine.
Gli uomini che difesero le congiunte furono uccisi barbaramente.
Questo fatto fu sconvolgente ma fu anche taciuto.
I crimini furono veramente efferati.
Addirittura, i cronisti riportarono che spesso e volentieri una donna era aggredita da due uomini, uno dei quali aveva un rapporto normale con lei e l'altro la sodomizzava.
Purtroppo, ancora oggi continua ad esserci una certa tendenza a minimizzare, se non addirittura a negare, i fatti, nonostante le prove dicano il contrario.
Il caso divide ancora oggi.
Basti ricordare quanto accaduto qui a Roncoferraro nel 2019, per la presentazione di un libro sulle marocchinate.
Sembra che per una parte degli italiani dire delle marocchinate sia ancora oggi una sorta di "revisionismo storico in favore del fascismo".
La realtà è ben diversa.
Il triste fenomeno delle marocchinate ci fu e questo non può essere negato né ora né mai, a prescindere da tutto il resto, dalla guerra in sé.
Su questo dovrebbero essere d'accordo tutti.
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