La scienza non può essere senza valori

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screeshot.

Queste sono le parole dette nel 2005 da Papa Benedetto XVI:

"Occorre guardarsi dai rischi di una scienza e di una tecnologia che pretendono completamente autonome nei confronti delle norme morali inscritte nella natura dell'essere umano". 

Purtroppo, si è affermata un'idea secondo la quale la scienza sostituirebbe di fatto la religione ed ogni altra concezione etica.

In pratica, il concetto di bene e di male sarebbe legato solo ad una concezione scientista.

Da qui, per esempio, nasce l'idea secondo la quale il non vaccinato contro il Covid sarebbe da trattare come un reietto. 

Questo è spaventoso.

La scienza non deve essere demonizzata.

Se Dio ce la diede ci fu un perché.

Dio ci diede la scienza per il bene nostro. 

La scienza, però, non deve essere fine a sé stessa ma deve sempre essere usata per il bene dell'umanità.

Il fine ultimo è il bene dell'umanità.

Dunque, la scienza deve essere funzionale a ciò.

La scienza serve al bene dell'umanità quando viene usata nell'alveo del suo ambito, ossia per le cose che riguardano la natura.

Penso, per esempio, alla cura delle malattie. 

Per le cose dell'ambito metafisico vi è la religione e per quelle che riguardano il vivere civile vi è la politica.

Ogni cosa deve essere usata nel proprio ambito. 

Solo in questo modo la scienza è utile. 

Al contrario, una scienza che diventa una sorta di idolo e viene usata come sostituta della politica diventa un pericolo.

Infatti, una scienza che diventa anche politica e religione è una sorta idolatria senza giusti valori e porta solo guai.

La storia lo insegna e lo ricorda.