L'articolo di Mario Giordano su "Panorama" spiega bene la nostra situazione.Fa discutere la proposta della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni la quale propone di adottare la misura già in vigore nei Paesi nordici dell'abolizione della bocciatura.
In pratica, nei Paesi nordici, gli studenti ricevono una "certificazione" delle loro conoscenze, una specie di "pagella" che dice quello che sanno e quello che non sanno, evitando la ripetizione dell'anno.
Purtroppo, qui in Italia vi è un problema dovuto all'analfabetismo.
Il nostro è un Paese di analfabeti.
Anche chi è andato a scuola, spesso e volentieri, non è in possesso delle abilità necessarie a comprendere a pieno e usare le informazioni quotidiane.
Tutto questo parte dal degrado della scuola, la quale in passato rinunciò al rigore.
Il decadimento iniziò con la cultura sinistroide del "poverinismo marmocchiesco".
Per esempio, cominciarono a passare i concetti dell'"interrogazione che non si doveva in uno stato d'ansia" e del "non dare troppi compiti".
Quando andavo a scuola, io seminavo il terrore tra gli insegnanti perché ero quello che si offriva volontario alle interrogazioni.
Mi volevo sempre misurare.
Certamente, seminavo il panico anche tra i miei compagni di classe.
Purtroppo, al giorno d'oggi, altri vanno nella direzione opposta.
Così, ci troviamo di fronte a chi confonde l'immagine di Dante Alighieri con quella di un capo indiano e a chi dice che Vasco De Gama abbia circonciso l'Africa.
Siamo un popolo di ignoranti.
Dunque, non mi sorprende il fatto che tanti obbediscano a certe direttive in modo acritico.
Basti ricordare ciò che è accaduto con il Covid.
Tutti hanno accettato certe misure, anche quelle più discutibili ed assurde.
Non siamo certo anglosassoni o nordici.
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