Attenti a non fare come la Russia

Su "Atlantico Quotidiano"  vi è un articolo di William Zanellato che è intitolato "Libertà di parola, all’Occidente serve un esame di coscienza".

Ne riporto questo stralcio:

"Il libro è “La fattoria degli animali”, l’autore è George Orwell e le righe, qui sopra menzionate, sono tratte dalla sua prefazione. Le difficoltà nella pubblicazione, l’attrazione russa di una parte dell’intellighenzia britannica, l’intolleranza verso la libertà di espressione. Tutto, di questa prefazione, sembra incastrarsi a pennello nella realtà conflittuale odierna.

“Se dovessi citare un testo a giustificazione della mia scelta indicherei il verso di Milton: Secondo le note leggi dell’antica libertà“, chiosava Orwell per avvalorare la sua tesi.

L’autore era convinto della realtà negativa del regime sovietico. Rivendicava con fermezza il diritto ad esporla, a discapito della nota alleanza tra Unione Sovietica e Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Ad opporsi trovò gran parte degli intellettuali britannici, schierati acriticamente dalla parte del regime staliniano e altrettante case editrici, restie nella pubblicazione dello scritto.

L’attuale situazione per molteplici aspetti è analoga. I protagonisti sono gli stessi, ma le parti invertite. Abbiamo una guerra nel cuore dell’Europa, le alleanze militari sono ben definite ma differenti da allora. Assistiamo in egual modo alla propaganda di guerra, alla mistificazione della realtà e alle restrizioni alla libertà di espressione che, talvolta, sfociano nella censura".

Noi, occidentali, attacchiamo tanto la Russia di Putin...con ragione.

La Russia è una dittatura.

Nessuna persona che ama la libertà vorrebbe vivere in Russia. 

Però, anche noi dovremmo farci un bell'esame di coscienza.

In questi due anni di pandemia sono state accettate delle limitazioni della libertà, per "il bene comune e la salute di tutti".

Sono state accettate anche le decisioni più assurde. 

Purtroppo, anche oggi che la situazione pandemica sembra sotto controllo si continua ad accettare tutto ciò.

Siamo di fronte alla finestra di Overton, della quale ho scritto prima. 

Oramai, siamo un popolo drogato di paura ed un popolo drogato di paura non ragiona.

Basti vedere il trattamento riservato a chi si esprime in maniera diversa rispetto al mainstream.

Ora, la stessa pratica si ripete con la guerra russo-ucraina.

Chi, per esempio, critica il presidente americano Joe Biden o quello ucraina Volodymyr Zelensky viene accusato di essere filorusso o putinista, a prescindere dal fatto che sia veramente filorusso e putinista.

Per me, per esempio, Biden è un politico incapace, esattamente come Zelensky, ma tra Russia ed USA scelgo gli USA e sono convinto che l'Ucraina sia stata attaccata.

Il problema è che siamo di fronte ad un semplicismo messo in atto da parte della classe politica, la quale è al governo, e da coloro che stanno dietro ad essa, come i giornalisti ed altri. 

In poche parole, chi si esprime contro un pensiero dominante diventa un "nemico da distruggere".

Questo è agghiacciante. 

Le teste pensanti sono viste come un pericolo.

Chi dice qualcosa di diverso dal pensiero dominante diventa un nemico. 

I social network danno manforte al mainstream, censurando coloro che si esprimo contro e chiudendo gli account di questi ultimi.

Io stesso mi sono visto tre account Facebook chiusi senza un motivo veramente valido.

Ricordo che io scrivo articoli su questo blog, sul blog "Il Gran Candeliere di Antonio Gabriele Fucilone" , su "La Civetta" , su "Italia chiama Italia" e su altri siti. 

Non ho mai avuto problemi legali.

Eppure, Facebook mi crea problemi.

Noi facciamo bene ad attaccare la Russia e a dire che essa sia una dittatura ma dobbiamo stare attenti a non imitarla.

Purtroppo, sembra che l'andazzo sia questo.