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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 12 maggio 2022

Lo stage va bene ma...


Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa pagina di giornale.

Maurizio Pasca, presidente del Silb, l'associazione dei locali da ballo, e titolare del locale "Quattro Colonne" di Gallipoli, in Provincia di Lecce, si lamenta del fatto che non riesca a trovare nemmeno un pizzaiolo.
Egli ha detto che è andato a proporre alcuni stage nelle scuole alberghiere ma hanno risposto di no.
Ora, dico la mia.
Io sono uno di quelli che sostengono l'idea dello stage come formazione.
Lo stage serve a fare entrare una persona nel mondo del lavoro e a formarla sul campo.
Il problema sta nel fatto che molti non abbiano capito il fatto che lo stage sia una cosa ed il lavoro sia ben altro.
Lo stage va bene quando è a scopo conoscitivo e formativo.
Però, poi, se lo stagista andasse bene all'azienda sarebbe bene assumerlo.
Anzi, una cosa del genere sarebbe anche nell'interesse dell'azienda stessa.
Per esempio, vi pongo un caso ipotetico.
Uno stagista opera in un'azienda e va bene.
Nonostante ciò, a fine stage, l'azienda lo rimanda a casa.
Poniamo caso che un concorrente dell'azienda assuma quell'ex-stagista di quest'ultima.
Di sicuro, i titolari dell'azienda in cui si è fatto lo stage dovranno mordersi le dita. 
La verità è che da una parte ci sono degli imprenditori (fortunatamente solo una parte di essi) che vogliono una manodopera a basso costo e dall'altra vi è un sistema che non favorisce l'impresa.
Così, si ricorre all'espediente dello stage per avere della manodopera a basso costo.
Ora, uno stage può andare bene per un giovane senza famiglia e come soluzione temporanea, come formazione o come "preassunzione".
Però, una persona deve pur lavorare ed essere pagata in modo adeguato al lavoro che fa.
Serve un cambio di sistema.
Si deve favorire l'impresa privata, riducendo la burocrazia, tagliando le tasse, riducendo il costo dell'energia elettrica, facendo le infrastrutture e prendendo provvedimenti seri.
Poi, si deve ribadire questo concetto: "Lo stage è solo formazione".
Uno stage può durare massimo sei mesi.
Dopo i sei mesi, il titolare dovrebbe fare una scelta: tenere lo stagista ed assumerlo o congedarlo amichevolmente.
Perciò serve una regola più chiara e che non dia possibilità di scappatoie riguardo allo stage. 
Non importa il fatto che l'assunzione sia a tempo indeterminato o meno ma conta che ci sia una vera assunzione.
Infatti, lo stage non dà contributi per la pensione. 
Sui camerieri va detta una cosa.
In Inghilterra e negli USA un cameriere guadagna di più che qui da noi, grazie alle mance.
Non sarebbe il caso di imparare qualcosa dagli inglesi e dagli americani a riguardo?





  

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.