Su "Libero", vi è un articolo intitolato "Papa Francesco, la lettera anonima che smaschera il cerchio magico di Bergoglio".
Ne riporto questo stralcio:
Del resto, di fatto, esistono due apparati paralleli di comunicazione: quello che fa capo a Papa Francesco con don Marco Pozza, il prete passato dal carcere padovano di Due Palazzi al cortile di Casa Santa Marta, dove realizza interviste; e quello che segue l'ordinario come le funzioni religiose, i viaggi, le pubbliche relazioni. Tutto questo, fa notare Grieco, si ripercuote sui dipendenti vaticani, stremati da una concorrenza che si tradurrebbe in assunzioni e demansionamenti".
Certamente, quanto scritto nell'articolo denuncia uno scenario inquietante di un male che dal Vaticano si diffonde nelle Chiese particolari, come le arcidiocesi, le diocesi e le parrocchie.
Si parla di situazioni di spoil system, ossia di rimozione di quelle figure che (in qualche modo) non risultano in linea con la logica imposta da chi sta in alto.
Così, persone che per anni si sono dedicate al servizio della comunità vengono allontanate perché non in linea con un certo pensiero.
Ora, la Chiesa dovrebbe essere la casa di tutti, a prescindere dalle opinioni personali.
Questo è quantomeno discutibile.
Dove starebbero l'amore cristiano e la misericordia delle quali tanto si parla?
Si mettono le bandiere ucraine nelle chiese, per amore cristiano verso un popolo martoriato dalla guerra, però si allontanano dai propri posti delle persone che per anni si sono dedicate anima e corpo al servizio della comunità solo perché hanno delle idee non in linea con un pensiero che si sta imponendo.
Questo è un controsenso.
Non ha senso.
Infatti, la cosa è contraddittoria.
Si parla tanto di "amare il prossimo" e poi si silurano delle persone solo per una questione ideologica.
Tutto questo parte dal Vaticano e si diffonde in tutta la Chiesa.
Certe cose debbono essere dette.
Nella Chiesa non possono esserci "cerchi magici".
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