Su "La Nuova Bussola Quotidiana", vi è un articolo di Enzo Pennetta che è intitolato " "Lo dice la scienza": un culto materialista e anti-scientifico".
Ne riporto questo stralcio:
"“Lo dice la scienza”: questa è una delle frasi che maggiormente è entrata nell’uso comune negli ultimi anni e sempre più in nome della scienza vengono prese decisioni su ogni aspetto della vita sociale. Questo rende necessario chiarire cosa essa significhi veramente o se abbia realmente un senso.
Innanzitutto va detto che non esiste un soggetto denominato “la scienza”, esistono invece persone identificate come “scienziati” che pronunciano delle affermazioni che sono scientifiche proprio in quanto passibili di confutazione. Il filosofo Karl Popper insegnava che un’affermazione non può essere ritenuta scientifica se non fornisce una possibilità di essere dimostrata falsa. Impedire l’espressione di voci critiche, eventualmente con la giustificazione della non adeguatezza dell’interlocutore, è quindi una contraddizione, se ci si vuole muovere nell’ambito del metodo scientifico. Il vero scienziato inoltre risponde a tutti, deve potersi spiegare anche con persone non competenti di media cultura, una frase attribuita ad Einstein afferma “Non hai veramente capito qualcosa, se non sai spiegarla a tua nonna”.
Il vero scienziato poi non è mai arrogante, questo contrasta visibilmente con l’atteggiamento spesso irridente di alcuni esponenti della scienza che vengono chiamati a confrontarsi pubblicamente riguardo temi di impatto sociale, il premio Nobel per la fisica Richard Feynman affermava che “Scienza è credere nell’ignoranza degli esperti”".
Condivido e sottoscrivo ogni parola scritta nell'articolo.
Io sono diplomato in chimica e in biologia.
Non sono laureato ma di roba scientifica ne masticai e ne mastico tuttora.
Il vero scienziato non si dà mai delle certezze ma parte sempre dal dubbio.
Se partisse dalla certezza, lo scienziato non farebbe alcuna ricerca scientifica.
Inoltre, il vero scienziato mette in conto il fatto che possa commettere degli errori.
Anzi, nel compiere le loro ricerche, i veri scienziati partono spesso da errori fatti da altri prima di loro.
Spesso le scoperte si fanno capendo gli errori di chi è venuto prima.
Nelle scienze non esistono dogmi se non il dubbio.
Nel caso di questi vaccini contro il Covid, invece, manca completamente l'approccio scientifico.
Lo si spaccia per un "siero miracoloso", quando non ha nulla di miracoloso.
Anzi, ha due grossi difetti.
Il primo è la scarsa durata del suo effetto nel tempo ed il secondo è la possibilità piuttosto alta (rispetto ad altri vaccini) di reazioni avverse.
Un vero scienziato si fa delle domande e cerca di porre un rimedio, senza cercare il clamore.
Uno "scienziato di nome ma non di fatto", come le "virus-star" della TV, pensano solo a farsi vedere, a fare terrorismo mediatico e presentano il vaccino come un siero miracoloso.
Appare evidente che sia morta proprio la scienza.
Quella cosa che viene presentata come "infallibile" e che è spacciata per scienza non ha nulla a che fare con ciò che è scientifico.
Quella roba che è chiamata "scienza" è una sorta di pseudo-religione.
Anzi, è una vera e propria idolatria nella quale l'uomo è l'idolo di sé stesso.
La vera scienza non ammette la fede in ciò che dice a prescindere.
Invece, la religione ammette la fede in ciò che dice a prescindere.
Al contrario, chi fa lo scienziato cerca di essere umile, cauto e ponderato e non cerca la visibilità con la sparata che è più frutto della mania di protagonismo che non di una vera azione di carattere scientifico.
Purtroppo, oggi, questa visione distorta della scienza sta facendo tanti danni.
Infatti, accanto a noi cattolici, ai protestanti, ai cristiani ortodossi, agli ebrei, ai musulmani, ai seguaci di altre religioni e agli atei ci sono anche i covidiani o covidioti, quelli che chiedono agli altri se "credano o meno nella scienza", come si crede in Dio.
Questa cosa è preoccupante perché sta creando scontro ed è la dimostrazione del degrado della nostra società.
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