Il Green Pass è discriminazione

Ringrazio l'amico Morris Sonnino, il quale mi ha inoltrato questa foto della pagina del Giornale di Vicenza.

L'articolo mostrato su questa foto riporta una storia vergognosa.

Un ragazzo disabile vaccinato è stato costretto a scendere dall'autobus perché sprovvisto di Green Pass.

Il fatto è accaduto a Ponte di Nanto, nel territorio provinciale di Vicenza. 

Ora, questo è vergognoso.

Il ragazzo aveva lasciato il documento a casa ma le forze dell'ordine salite sull'autobus per controllare il Green Pass non hanno voluto sentire ragioni.

Si può comprendere l'essere ligi al dovere qui si sta andando oltre.

Se fossi stato uno di quei poliziotti o vigili saliti su quel bus per controllare i Green Pass io avrei lasciato correre. 

Arrivare a negare ad una persona di salire su un mezzo pubblico per andare a lavorare, a scuola o in un altro posto, nel quale deve andare a causa d'urgenza, per una cosa che va contro ogni sana logica di uno Stato di diritto, non solo lede la libertà delle persone ma è anche moralmente abominevole.

Il Green Pass è discriminazione. 

Un cittadino normale e che usa la testa deve essere adirato per una cosa del genere. 

Come si fa a definire il Green Pass uno "strumento di libertà"?

In Spagna e in altri Paesi non esiste.

Eppure, nonostante la mancanza del Green Pass, la situazione del Covid è perfettamente sotto controllo in questi Paesi.

Questo smentisce la diceria secondo la quale il Green Pass arginerebbe i contagi.

Anzi, il Green Pass rischia di creare la situazione diametralmente opposta perché ha creato una falsa sicurezza.

Inoltre, ha seminato odio tra persone. 

Anche i passeggeri di quel bus avrebbero dovuto impedire agli agenti di fare scendere quel disabile. 

Il Green Pass è un atto politico senza conferma scientifica.