Oramai, non siamo più uno Stato di diritto

Da oggi, non esistono più diritti naturali inalienabili, ma solo privilegi a tempo, sottoposti all'ottenimento di un lasciapassare che non fotografa lo stato oggettivo di salute di una persona ma soltanto la sua obbedienza alla somministrazione periodica di un farmaco la cui efficacia nel tempo risulta essere dubbia.

La foto qui sopra (di Credits PTI che ho trovato su Facebook) spiega la situazione.

Oggi, 6 dicembre 2021, è entrato in vigore il Super Green Pass, una misura spacciata per sanitaria (che in realtà è solo un atto politico) che di fatto limita le libertà individuali in funzione della vaccinazione.

In poche parole, chi non ha il Super Green Pass non può entrare in posti come i ristoranti.

Ora, questa misura è antieconomica e va contro l'idea dello Stato di diritto, poiché discrimina le persone. 

In pratica, con questo escamotage si vuole rendere di fatto obbligatorio un vaccino che di diritto obbligatorio non è.

Sarebbe stato più onesto intellettualmente dichiarare il vaccino obbligatorio da subito, invece di ricorrere ad un simile escamotage. 

Oggi, lo Stato di diritto ha cessato di esistere.

Da oggi, una persona che vorrà andare a mangiare una pizza con la famiglia o con gli amici dovrà avere il Super Green Pass.

Questa misura non ha nulla di sanitario ma è solo un atto politico con il quale si vuole rendere di fatto obbligatorio ciò che di diritto sarebbe facoltativo. 

Nessuno pensi che le cose miglioreranno in gennaio.

Oramai, l'emergenza sta diventando la normalità e le persone non sono più eguali di fronte alla legge.

La nostra Costituzione (che per me non è la "più bella del mondo" ma che coloro che oggi tifano per il Green Pass ed il Super Green Pass hanno definito come tale) è diventata di fatto come carta straccia.

I cittadini non sono più eguali di fronte alla legge.

Questo è stato scritto anche sul "Washington Post".

Oramai, l'Italia è un laboratorio politico nel quale si vuole sperimentare fino a che punto un cittadino è disposto a rinunciare ai propri diritti in nome di una questione sanitaria.

Questo è il dato di fatto.

Temo che quando i cittadini si accorgeranno di ciò sarà troppo tardi.