A questo punto, mi esprimo con una frase tipica dell'onorevole Ignazio La Russa: "Diciamolo!"Questo screenshot preso dal quotidiano "Il Corriere della Sera" mostra il grafico dell'incidenza del Covid nel mondo.
Ringrazio l'amici Morris Sonnino che me l'ha inoltrato.
Ora, notate bene che il maggior numero di contagi da Covid è presente in Europa e in certe zone degli USA, come lo Stato di New York e la California.
Queste zone sono quelle con il maggior numero di gente vaccinata.
A questo punto sorge legittima questa domanda: non è che gli attuali vaccini non funzionino bene?
Ora, io non sono mai stato un No Vax e neppure l'amico Morris (che ringrazio sempre) è da considerarsi un No Vax.
Però, una testa pensante si pone delle domande.
Vedete, gli articoli critici che scrivo sui vaccini non sono scritti per "denigrare i vaccini tout court" o per "squalificare il mondo scientifico".
Ricordo che tante vaccinazioni del passato aiutarono veramente a sconfiggere le malattie.
Semmai, tutti noi ci dobbiamo porre delle domande sulla reale efficacia degli attuali vaccini contro il Covid.
Se si deve fare più di una dose all'anno significa che il vaccino non ha una durata lunga nel tempo.
La cosa sorprendente è proprio il fatto che il maggior numero di contagi si stia verificando nelle zone con il maggior numero di vaccinati.
Lo screenshot non è di un giornale "No Vax" ma è di un quotidiano quotato come "Il Corriere della Sera".
Forse, non è che il vaccino sia stato presentato in modo tale da avere dato una falsa sicurezza così da fare sì che le persone abbiano smesso di controllarsi?
Scrivere queste cose non significa denigrare il mondo scientifico.
Semmai, si deve fare sì che anche gli scienziati possano riflettere e cercare qualcosa di diverso, come un vaccino migliore.
Serve un vaccino in grado di garantire una reale immunità nel lungo periodo.
Fare una dose ogni sei mesi non è certo un segnale positivo.
Anzi, è un segnale molto negativo perché crea incertezza.
Oltre a ciò, vi è anche la questione delle reazioni avverse.
Non possiamo negare che questi vaccini diano delle reazioni avverse.
Purtroppo, queste reazioni avverse hanno causato anche delle morti.
Negare ciò non è diverso dal negare le morti per Covid.
Non c'è nessuna differenza.
Se (secondo il gergo comune) sono "negazionisti" coloro che sono morti a causa del Covid significa che sono altrettanto "negazionisti" coloro che negano le morti di persone che si sono vaccinate.
Certo, il termine "negazionismo" è veramente usato ed abusato.
Se fossi padre e mio figlio avesse un malore e morisse dopo avere preso il vaccino, io vorrei andare fino in fondo in tutta la faccenda.
Perché non si può parlare delle reazioni ad un farmaco che è nuovo e che (forse) non è stato neppure testato?
La scienza rischia davvero di essere screditata ma non dai "quattro gatti" dei movimenti "No Vax" ma da chi ha incensato questo vaccino trasformandolo in qualcosa che ha a che fare con l'etica ed attribuendogli virtù che non ha mai avuto.
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