Su "Panorama", vi è un articolo di Mario Giordano intitolato "C'era una volta il lavoro".Oramai, che che ne dicano il premier Mario Draghi e soci, il nostro Paese è destinato al fallimento, a meno che non cambi rotta.
La ripresa di cui si parla è un po' come "il rimbalzo del gatto morto".
Per esempio, a Campi Bisenzio, in Provincia di Firenze, la Gkn, un'azienda che produce componenti automobilistici, ha chiuso i battenti.
La Gkn era gestita da una multinazionale inglese, la Melrose.
Aveva 422 operai.
La Melrose ha deciso di spostare lo stabilimento in Polonia perché lì il lavoro costa meno.
I 422 operai sono stati licenziati per mail.
Addirittura, vi è stata anche la beffa.
Lo studio legale che ha eseguito la pratica per conto della proprietà ha avuto anche il premio: sul suo sito ha ostentato l'invio di 422 lettere di licenziamento come esempio di efficienza.
Questo è stato solo un esempio di situazione incresciosa riguardo al lavoro qui in Italia.
L'anno scorso hanno chiuso i battenti ben 300.000 aziende, anche a causa della pandemia Covid.
A peggiorare le cose vi è anche l'attuale politica di controllo del Covid.
Per esempio, a causa del Super Green Pass, molti turisti hanno disdetto le prenotazioni.
Così, il turismo è andato in vacca.
Oramai, questo Paese è destinato al fallimento.
L'Italia è prigioniera della burocrazia e dello statalismo.
Purtroppo, non vi sono solo i dettami del Governo italiano ma vi sono anche le politiche europee.
Basti pensare alla "transizione green".
La "transizione green" sta favorendo l'aumento delle bollette della luce e del gas, buona parte dei quali viene dall'estero.
Dove vogliamo andare con una simile zavorra di burocrazia e di tasse?
Così, non si fa impresa e tanta gente resta a casa senza lavoro.
Noi italiani siamo navigatori, santi, poeti ed eroi ma forse dovremmo essere anche degli imprenditori.
Purtroppo, sembra che questo non sia stato capito.
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