Su "La Nuova Bussola Quotidiana", vi è un articolo di Gianfranco Amato che è intitolato "Devoto e intransigente: è il covidiano".
Ne riporto questo stralcio:
Il covidiano crede tutto quello che dicono i suoi leader religiosi, anche quando ha la prova che mentono e nonostante le evidenti contraddizioni in cui cadono continuamente quando affermano una cosa e l’esatto contrario in un brevissimo spazio di tempo. Non importa: la fede è e deve essere cieca.
Il covidiano crede nell’oracolo del tampone, sebbene la sua attendibilità sia smentita non solo dal foglietto illustrativo del test, ma dal suo stesso inventore e da numerose perizie disposte su ordine di vari tribunali. Eppure, per un covidiano appare giusto che un tampone inattendibile venga utilizzato come pretesto per paralizzare un Paese, affondare la sua economia e paralizzare il suo sistema sanitario.
Il covidiano è un cittadino modello: porta regolarmente la mascherina e la mette ai propri figli, compresi i più piccoli, anche se sa che per loro non è obbligatoria e che anzi può essere dannosa. Osserva comunque con zelante rigore i precetti della nuova religione.
Il covidiano si trasforma in un vigile aguzzino nel lager della “Zona Rossa” quando con la solerzia di un kapò chiama i Carabinieri se vede un movimento strano nella casa dei suoi vicini, dal quale possa dedurre il sospetto che essi stiano facendo entrare una coppia di amici estranei al condominio.
Il covidiano è un fedele devoto, rigoroso e obbediente: guida la macchina con la mascherina anche se è solo, e redarguisce pubblicamente, in chiesa o al supermercato, il reprobo che osa abbassarsi la mascherina sotto il naso perché fatica a respirare e desidera un po’ di ossigeno.
Il covidiano non rivolge la parola ai negazionisti, ai loro familiari, ai loro colleghi di lavoro. Il dialogo deve essere precluso persino tra medico covidiano e medico negazionista.
Il covidiano è un credente a prescindere, crede e non ha più bisogno di parlare. Se il foglietto illustrativo del vaccino dice che si tratta di una sperimentazione non importa, egli crede. Se le case farmaceutiche sono esentate dalla responsabilità derivanti dagli eventi avversi, così come i governi, i medici o chiunque altro, non importa, egli continua ad avere fede cieca nei suoi leader religiosi.
Se gli dicono che il vaccino non protegge da contagio, per lui fa lo stesso. Se gli dicono che non gli impedisce di contrarre il Covid-19 non importa, per lui è uguale: lo aspetta, lo desidera, lo anela. E lo vuole, ovviamente, obbligatorio per tutti. Ciò che importa è sacrificare tutto, compresa al dignità personale, in nome del sacrosanto “interesse collettivo”. Pensare il contrario sarebbe un’eresia.
Se le cifre annuali dei decessi dovuti a varie cause sono identiche o simili alla media di tutti gli anni precedente, il covidiano resta perplesso però preferisce non vedere, né vuole sapere. Chiude le orecchie, perché sarebbe come tradire la nuova fede. Nega il dato, lo giustifica, lo ignora, lo nasconde, e ripete continuamente la giaculatoria che gli hanno insegnato alla televisione: «Sia lodato e ringraziato ogni momento il Vaccino nostro nuovo sacramento». Le immagini teletrasmesse appaiono implacabili quando mostrano i numeri dei contagiati, dei decessi, degli ospedali pieni. Non bisogna dubitare, né pensare, né riflettere: «la Pandemia esiste!».
Tra i covidiani si trovano persone di tutti i ceti sociali, poveri e ricchi, giovani e anziani, illetterati e laureati, intellettuali e scienziati.
Il covidiano è tramortito, sottomesso alla schiavitù a causa della morte, o meglio, come direbbe San Paolo, a causa della paura della morte, un fattore che del resto caratterizza la stessa esistenza umana. Però ora, per questo fattore, il covidiano si è mentalmente bloccato. La sua ragione è paralizzata.
I covidiani sono credenti impeccabili. Ognuno di noi può trovarli tra gli amici più cari, tra i parenti, tra i conoscenti, tra i colleghi. Sono gente seria ed educata e sono certamente intelligenti. Ma per carità cristiana, o semplicemente per giustificarli, si potrebbe dire che sono intelligenti asintomatici".
Più leggo articoli come questo, più mi convinco delle mie idee.
Oramai, la scienza (quella vera) è morta.
Quella che viene presentata dalle "virus-star" della TV è una sorta di pseudo-religione.
Quando mi imbatto in un covidiano e discuto con lui, questi mi rivolge codesta domanda: "Credi nella scienza?".
Io mi trattengo per non ridergli in faccia e rispondo dicendo che già credo in qualcosa (anzi, in Qualcuno) e che non si deve credere nella scienza ma che si deve dare credito alle cose scientifiche solo in funzione del risultato.
La scienza, quella vera, ammette il dubbio e non i dogmi che sono tipici di religioni come Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.
Da cristiano cattolico (quale sono) se debbo credere in qualcosa (anzi, in Qualcuno) vado in chiesa o mi metto a pregare e a recitare il Rosario in casa.
Non vi è prova del fatto che Dio esista ma chi per chi crede esiste.
Questa è la fede.
Nella scienza queste cose non sono ammesse.
La scienza si basa su delle teorie, sulle ricerche e sulle sperimentazioni, le quali possono confermare o smentire le teorie medesime.
Dunque, qualcosa è saltato.
Si parla del vaccino come di un siero "miracoloso" che miracoloso non è.
Oltretutto, la scienza non riconosce il miracolo.
Quando si parla di miracoli accertati, la scienza dice che sono "fatti scientificamente inspiegabili".
Purtroppo, tanta parte degli italiani è spaventata e vive nell'ignoranza.
Sia chiaro, lo scrivo senza volere essere offensivo.
Infatti, l'italiano medio legge un certo tipo di giornale ed ascolta quella che tanta parte delle TV dice.
Magari, legge anche qualche fake news su Facebook ed il giuoco è fatto.
Non cerca di guardare oltre.
Per esempio, non si prende la briga di leggere qualche quotidiano straniero.
Questo porta a situazioni come quelle attuali.
Si è creato un fanatismo dell'ago che non è differente da quello dei Talebani.
Questi fanatici sono pronti a trattare come reietti e a definire No Vax coloro che criticano il Governo Draghi, il "Sacro Siero" ed il Green Pass, a prescindere dal fatto che questi ultimi siano No Vax o meno.
Addirittura, c'è chi dice che vaccinarsi con questo vaccino contro il Covid sia un atto per Dio e che chi non si vaccina pecchi contro quest'ultimo.
Questa è una follia.
Certamente, Dio vuole che noi curiamo i nostri corpi.
Infatti, il corpo è tempio.
Però, Dio guarda anche l'anima.
Davvero pensate che una persona che cura il corpo ma che ha un'anima nera da carogna possa essere gradita al Padre Eterno?
Una persona che si comporta da carogna resterebbe sempre una persona che si comporta da carogna se anche si prendesse dieci dosi di vaccino Pfizer o Moderna in un anno.
Mi fanno veramente ridere coloro che vogliono insegnare a Dio il Suo mestiere.
Io sono vaccinato ma non mi sono mai permesso di andare a rompere l'anima agli altri per convincerli a vaccinarsi.
Ognuno risponde delle sue azioni.
Sarò forse individualista?
Chi se ne frega!
Se essere contro un certo pensiero equivale ad essere individualisti, io sono orgogliosamente individualista.
Scusate i miei toni aspri ma sono anche stufo di essere criticato solo perché esprimo idee diverse da quelle dei sacerdoti covidiani.
Io non nego l'esistenza del Covid ma trovo assurde certe politiche.
Anzi, annuncio che chi si comporterà male sulla mia bacheca Facebook sarà bannato.
Non ci si rende conto del fatto che qualcosa non funzioni?
La gente si accapiglia sulla questione del vaccino.
L'odio gira in rete e tra la gente.
Si è istituita una commissione parlamentare che porta il nome di una senatrice (Liliana Segre) e che dovrebbe essere contro l'odio.
Peccato che oggi l'odio sia incoraggiato da una certa parte del mondo politico che è al governo e da una certa parte della stampa.
Forse, si è contro l'odio a fasi alterne?
Questa è la dimostrazione del declino morale della nostra società.
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