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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 12 dicembre 2021

Adesso non si curano più i bambini?


Ringrazio l'amico Morris Sonnino dello screenshot de "Il Gazzettino" che riporta una notizia agghiacciante.

Una bimba di Feltre è stata lasciata con l'otite e la febbre alta perché il medico chiedeva il Covid test.
La nonna della bimba ha riportato il fattaccio.
Ora, riporto il giuramento d'Ippocrate:

"Giuramento di Ippocrate

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma discriminazione in campo sanitario;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione
".

Il medico in questione ha dimenticato di avere fatto tale giuramento?
Oltretutto, un medico che ha paura di un virus non si è mai visto.
Essere a contatto con virus e batteri è un rischio della professione.
Nell'anno scolastico 1996-1997 ero in terza superiore.
Feci uno stage all'Ospedale "Carlo Poma" di Mantova.
Venni messo in Accettazione Chimica e venni a contatto con campioni di urine provenienti da persone affette da HIV.
Certo, il virus HIV si trasmette stando a contatto con il sangue, lo sperma ed i liquidi vaginali.
Feci, urine, lacrime, saliva e sudore non infettano, a meno che non sia presente del sangue.
Nei succitati campioni vi era anche il sangue.
Dunque, io presi tutte le precauzioni del caso e feci quello che mi fu chiesto di fare.
Ora, quel medico è consapevole del fatto che vi siano i dispositivi di protezione individuale e che si debbano prendere tutte le precauzioni prima di approcciarsi ad un paziente, per potere operare in sicurezza?
Quanto sta accadendo è abominevole.
Adesso, abbiamo anche i medici che si rifiutano di curare i pazienti.
Ogni lavoro ha una percentuale di rischio.
Un muratore rischia di farsi perché può cadere o perché può cadergli qualche oggetto addosso.
Un magazziniere può farsi male per un carico sospeso.
Un medico è a contatto con pazienti malati.
Dunque, che si fa?
Quel medico ha sbagliato.
Ha commesso un errore deontologico che è veramente inaccettabile e che è anche un brutto segno per la nostra società. 

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