Su "Panorama", vi è un articolo di Guido Fontanelli intitolato "Chi pagherà il conto di Draghi?".Arrivano i primi miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza ma ci sono già rallentamenti nelle procedure, con gli enti locali spesso in affanno per la "messa a terra" dei progetti.
Se l'Italia non si mettesse a crescere in modo stabile e vigoroso saranno guai per i prossimi governi e gli italiani pagherebbero un conto salatissimo.
Purtroppo, l'Italia resta un Paese statalista, burocratizzato oltre la misura consentita e senza capacità di innovarsi.
Noi stiamo pagando un prezzo già elevato di suo e che è diventato ancora più alto con il Covid.
Ben 300.000 imprese hanno chiuso i battenti lo scorso anno.
La situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
Oltretutto, vi sono anche dei progetti alquanto discutibili.
Basti pensare, per esempio, alla "transizione ecologica" che si vuole implementare in tutta l'Unione Europea.
Questa "transizione ecologica" rischia di favorire Paesi come Cina ed India.
Oltre a questo, vi è anche il problema delle "incrostazioni di potere" di alcuni settori della nostra società.
Basti pensare ai già citati burocrati.
Dunque, noi italiani rischiamo veramente di pagare un conto salatissimo.
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