Ne riporto questo stralcio:
"Secondo le indiscrezioni dell’agenzia di stampa tedesca Dpa, il presidente francese Macron e la cancelliera tedesca Merkel avrebbero raggiunto un accordo sul pacchetto di strumenti da portare all’Eurogruppo del 7 aprile. La proposta franco-tedesca si reggerebbe su tre pilastri: una linea di credito del Mes fino al 2 per cento del Pil del Paese richiedente; un intervento della Bei per garantire fino all’80 per cento dei prestiti delle banche alle imprese; il ricorso al bilancio europeo per un sostegno ai disoccupati (il cosiddetto Sure). Queste ultime due misure poco più che simboliche… Non possiamo far finta di non accorgerci, dalle stesse cronache di questi giorni, che il nostro governo sembra aver già dato, o stia per dare in queste ore, il suo assenso a questo pacchetto di proposte. In ogni caso, è in atto in sede europea una interlocuzione fondamentale sul coordinamento delle politiche di bilancio ed eventuali strumenti di stabilizzazione finanziaria: ora, essendo improbabile che stia facendo tutto di testa propria un funzionario del Mef, è il governo che sta negoziando e assumendo impegni non solo senza alcun mandato ma nemmeno discussione parlamentare.
Nonostante, come spiega Musso nell’articolo di oggi, si tratti di una Caporetto (nein Mes senza condizionalità, nein coronabond), si dice: ma per accedere alla linea di credito del Mes ci sarà una condizionalità “light”, il solo impegno a destinare le risorse all’emergenza sanitaria ed economica e a rispettare il Patto di stabilità e crescita quando tornerà in vigore (ora è sospeso), quindi per il momento non ci sarebbero condizioni aggiuntive, né in termini di deficit e debito né di “riforme strutturali”. Sarebbe “light” anche il monitoraggio: non la temuta Troika ma solo la Commissione europea e il Mes, il creditore. Il problema è che per quanto “snaturato” e “light”, si tratta pur sempre del Mes, che è regolato da trattati: un prestito innanzitutto molto limitato nella sua entità (il 2 per cento del Pil, per l’Italia, significa 35 miliardi) e soprattutto soggetto ad una “rigorosa condizionalità”, come recita il Trattato di Lisbona (TFUE) all’articolo 136 comma 3, prim’ancora che il trattato istitutivo del 2012. Basterà una deroga “sulla parola” oggi a garantirci rispetto ad un ritorno alla “lettera” dei trattati domani?" .
La proposta franco-tedesca non è un pacchetto ma (per dirla in gergo) è un pacco, una fregatura.
Speriamo che il nostro Governo non si faccia fregare.
Ricorrere al MES rischia solo di esporre il nostro Paese ad una svendita con la Germania e la Francia pronte a comportarsi come gli avvoltoi sulla carcassa del nostro Paese.
A questo punto, sarebbe bene pensare anche all'Italexit.
L'Italia non può stare in questa Unione Europea.
Un governo serio terrebbe conto anche dell'opzione dell'uscita da questa pessima Unione Europea e comincerebbe a pensare ad allearsi con altri Paesi, come USA, Regno Unito ed Israele.
Un governo serio inizierebbe ad interloquire con Paesi come quelli che ho elencato per fare accordi commerciali, anche contro gli interessi di questa Unione Europea.
Noi rischiamo di avere grossi problemi in questa Unione Europea.
Oramai, è noto che essa sia dominata dall'asse franco-tedesco.
La Francia vuole controllare la politica estera e la Germania quella economica dell'Unione Europea.
Questa è una realtà.
Consiglio di leggere per intero l'articolo di Punzi, perché è molto interessante.
Oggi, il nostro Paese è in emergenza sanitaria.
Domani, esso rischierà di finire in una grave situazione di emergenza economica e sociale.
Infatti, oggi, molte aziende non fatturano.
Quindi, esse non guadagnano soldi.
Questo porterà molta povertà e molta disoccupazione.
Oltre all'emergenza sanitaria e a quella economica, qui vi è un altro rischio.
Noi rischiamo di perdere le nostre libertà.
Il nostro sta diventando un Paese in cui la delazione all'autorità diventerà la routine.
Per esempio, una persona esce di casa per andare a fare la spesa ed il vicino di casa sarà pronto a riferire il tutto all'autorità, mettendo nei guai quella persona.
Questo rischia di essere veramente triste.
Inoltre, il governo ha istituito una "task force contro le fake news".
Come ho anche scritto su "Italia chiama Italia", che le fake news non siano una bella cosa è vero.
Però, ricordo anche che esistono delle leggi che condannano certe situazioni.
Per esempio, esiste la legge sul reato di diffamazione (che sarebbe da rivedere) come ne esiste una sul reato di procurato allarme.
A questo punto, basterebbe applicare queste leggi e non creare delle commissioni.
Di conseguenza, ci si dovrebbe chiedere quale sia il ruolo di questa task force.
Non è che qui ci sia la volontà di censurare il dissenso?
Dunque, noi rischiamo di essere svenduti e di non potere neppure dire qualcosa in contrario.
Gli "antifascisti" e coloro che cantano "Bella ciao" dimostrano ancora una volta la loro ipocrisia.
Nessun commento:
Posta un commento