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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 9 aprile 2020

C'è voglia di totalitarismo?

Sul blog di Marcello Veneziani, vi è un interessante articolo intitolato "L'incubo totalitario del comunismo".
Ne riporto questo stralcio:

"La cattività prolungata genera cattivi pensieri. Di chi la subisce, di chi la decreta. Malus mala cogitat, chi vive male pensa male, potremmo tradurre. Così in dormiveglia, tra la notte e l’alba, ho avuto un incubo. Ho visto, ho pensato, ho sognato – non so dire bene – dove avrebbe portato la lunga detenzione per ragioni sanitarie: a un regime totalitario mai visto che arrivava a privare i cittadini delle libertà più elementari e non ammetteva alcun dissenso nel nome della suprema emergenza sanitaria. Negati i diritti principali, che precedono perfino quelli democratici: uscire di casa, passeggiare, incontrare familiari ed amici, abbracciarsi, vivere all’aperto, andare a messa. Veniva poi spenta ogni attività produttiva, distrutta ogni possibile forma di lavoro, di ricreazione, dalla lettura al caffè; solo distrazioni centralizzate e controllate, perché somministrate dalla rete e dal web direttamente ai domiciliari.

Nell’incubo l’obbligo di mascherine era diventato permanente, allo scopo di mettere la museruola ai cittadini, impedire loro di parlare liberamente e farsi capire, con la scusa di salvaguardarli la salute. Sotto la minaccia della malattia, l’ospedalizzazione e la morte, il popolo impaurito diventava docile, non opponeva resistenza. Era severamente proibita ogni riunione da tre persone in su e vietata ogni manifestazione che richiamasse un’assemblea. Sradicata ogni fede, ridotta solo al segreto della propria intimità (chiusi in bagno a pregare), la politica costretta al privato, concessi invece il fumo e il cane da passeggio".

La cosa inquietante è questa "voglia di Cina" di una certa fetta del popolo italiano, la quale è stata propugnata a lungo da questo governo e da una certa parte del clero.
Io rispondo a questa cosa, affermando che se questa è l'Italia, io non mi sento più italiano.
Anzi, aborro il pensiero totalitario e se questo si affermasse in Italia io non mi sentirei più italiano.
Io sto con la gente libera, con la gente che ha anche una propria coscienza e che non si accontenta di leggere il giornaletto di casa. 
A me fa schifo un Paese in cui la coscienza è mortificata e in cui ogni libertà è soppressa.
In un Paese libero, una persona può dire e fare ciò che vuole.
L'unica cosa vietata è l'azione che possa fare male ad altri o che possa mettere a rischio la sicurezza della popolazione.
Questo è un Paese libero.
Ora, il nostro Paese si sta avviando verso un totalitarismo.
Per esempio, una persona va in giro.
A prescindere dal motivo vero per il quale ella va in giro, i suoi vicini fanno delazione, con l'incoraggiamento di certa politica.
Magari, quella persona ha un problema vero ma ciò non conta.
Ella deve essere controllata come se fosse un potenziale criminale.
Questo mi fa certamente schifo.
Inoltre, l'idea di una fede ridotta alla sfera privata è vergognosa.
L'economia sottoposta ai diktat dello Stato è la morte di ogni libertà.
Se gli italiani scegliessero il totalitarismo, io non mi sentirei più italiano.
Io scelgo la mia coscienza. 

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.