Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

sabato 12 gennaio 2019

Salerno e gli ebrei

Non tutti sanno che Salerno è legata all'Ebraismo.
Vi riporto questo stralcio del sito "Italia Judaica":


"Una presenza ebraica sembra attestata a S. nel secolo IV da una lucerna decorata con una raffigurazione stilizzata del candelabro, di un tipo noto anche a Roma e in Sardegna, che fu raccolta nell'area di una necropoli venuta alla luce in occasione della costruzione del Palazzo di Giustizia (1932-33). Non appartiene invece a S. un'iscrizione del V secolo, in latino ed ebraico, attribuita da alcuni autori a questa città, che appartiene invece a Napoli.

La documentazione relativa ad un insediamento stabile e cospicuo inizia però nel X secolo. Il quartiere ebraico, o giudecca, sorgeva tra il muro della città e l'antemurale (inter muro et muricino), vicino alla riva del mare. Molti suoli su cui gli ebrei costruivano le proprie abitazioni appartenevano alla sovrastante chiesa di santa Maria de Domno, così come parecchie case che essi prendevano in fitto dalla stessa chiesa, che sarà denominata anche sancta Maria de la Judeca. Con il tempo le case si addossarono al muro della città e si fusero con esso: così nel 1271 l'ebreo Salomon de Tincta chiese il permesso di aprire delle finestre nel muro meridionale della città per dare luce alla propria casa e la facoltà gli fu accordata, purché le aperture non risultassero dannose per la città stessa e pregiudizievoli per i vicini.

L'insediamento della giudecca al di fuori delle vecchie mura longobarde e i numerosi suoli vuoti che per parecchio tempo si trovano al suo interno fanno pensare, se non ad una sua origine, almeno ad un notevole sviluppo della comunità tra la fine del X secolo e gli inizi dell'XI, quando, in una fase di crescita della città, essa trovò tra quegli spazi periferici e poco popolati il contesto più conveniente, sia per svolgere con maggiore comodità le proprie industrie e traffici, sia per custodire meglio la propria identità. L'ubicazione periferica della giudecca non significa quindi repulsione reciproca delle due comunità, quella cristiana e quella ebraica, come d'altronde dimostrano sia i buoni rapporti tra gli ebrei e il monastero benedettino di Cava, che aveva giurisdizione sulla chiesa di S. Maria, sia la presenza di abitazioni cristiane nello stesso quartiere. Un ebreo, Sciamar figlio di Abramo, ad esempio era nel 1140 esattore delle decime rivenienti al monastero di Cava dai mercati della città, ed in questa sua attività egli era dai monaci qualificato diligente e grandemente benemerito per il monastero. Nella Giudecca, inoltre, sarebbe sorta più tardi una chiesa dedicata a santa Lucia, che per la sua ubicazione sarebbe stata detta anch'essa de Judaica. Gli israeliti avevano buoni rapporti pure con il vicino monastero femminile di san Giorgio (talvolta denominato a la Iudeca), proprietario anch'esso di suoli e di case nel perimetro della Giudecca. Una pergamena del monastero, datata 1255, attesta poi la dimora di ebrei anche nella contrada dell' Ortomagno, località che in un documento del 1176 è a sua volta individuata inter murum et muricinum in Iudayca".

Questa è una dimostrazione del fatto che qui in Italia non ci sia mai stato un antisemitismo radicato come in altri Paesi.
Penso, ad esempio, alla Germania.
I pogrom furono in Paesi come la Germania o quelli dell'Europa dell'Est.
Mi viene in mente la Crociata dei Tedeschi del 1096, quando dei cavalieri tedeschi massacrarono gli ebrei a Magonza, nonostante il vescovo locale avesse cercato di impedirlo.
Inoltre, lo stesso sito "Italia Judaica" parla del contributo dato dagli ebrei nella Scuola Medica.
Uno dei suoi fondatori, Elino, avrebbe insegnato in ebraico, mentre altri tre colleghi avrebbero insegnato in greco, in latino e persino in arabo. 
Questa tradizione sarebbe nata nel XIII secolo ma potrebbe essere stata anteriore, dato che vi sono fonti che dicono che tra gli ebrei salernitani non mancavano dei dottori già dal 1004.
Questo fatto non mi pare una novità.
Ricordo che qui a Mantova, nel Rinascimento, l'archiatra dei Gonzaga era un ebreo.
Dunque, i medici ebrei erano rinomati.
La comunità ebraica di Salerno si sgretolò con l'avvento degli Angioini, nel 1266, i quali vollero fare convertire al cattolicesimo gli ebrei.
Facendo pressioni e promettendo ricompense a chi si sarebbe convertito, gli Angioini riuscirono nel loro intento.
La via della Giudecca fu ribattezzata con il nome di Via Ruga Nuova.
Tuttavia, la storia degli ebrei di Salerno rimase nota. 

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.