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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 18 gennaio 2019

La politica di Roncoferraro

Mi viene chiesto più volte un parere riguardo alla situazione politica del Comune presso cui risiedo, Roncoferraro, in Provincia di Mantova.

Come sanno tutti i principali attori della situazione, dal giugno 2017, il sindaco Federico Baruffaldi ha rotto con il Partito Democratico, in cui era stato eletto nel 2014, ed è sostenuto da una parte della minoranza, con la Lega.
Si rincorrono voci di vario tipo, sui giornali e non.
Io preferisco guardare ogni fatto, prima di giudicare.
A maggio, ci saranno le elezioni.
Ora, io vedo un panorama politico confuso.
Personalmente, da elettore e sostenitore di centrodestra, auspico che a queste elezioni ci sia un bel centrodestra unito.
Io sono sempre stato di centrodestra.
Non mi importerebbe nulla se questo centrodestra fosse a guida leghista o di Forza Italia.
A me importa che ci sia il centrodestra.
Anzi, mi reputo un "roncoferrarese atipico", dato che io ho sempre votato più per ideologia e che ho sempre aborrito le ideologie di sinistra.
Per farvi capire meglio: se io fossi il premier del nostro Paese, le prime tre cose che farei sarebbero l'abrogazione della "legge Mosca" del 1974, che è la legge (sbagliata) che dà privilegi fiscali alle cooperative, toglierei i finanziamenti pubblici all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) e (cosa che nel mio video che potete vedere su Youtube) sposterei l'Ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme.
Qui a Roncoferraro, almeno fino al giugno 2017, non c'è mai stata storia: la sinistra ha sempre vinto e ha sempre governato.
Da settant'anni, la sinistra ha sempre avuto il controllo del Comune.
Penso che sia arrivato il momento di cambiare.
Molti addebitano all'attuale amministrazione, quella nata con la frattura del 2017, i problemi del nostro Comune.
In realtà, non è proprio così.
Non è che le precedenti amministrazioni precedenti abbiano operato bene.
Per esempio, molti dicono che oggi le strade di Roncoferraro siano disastrate.
Però, non mi pare che prima esse siano state migliori.
Inoltre, io ho sempre criticato (e criticherò) il progetto dell'impianto di teleriscaldamento "Fossil Free Energy".
La mia critica è una critica tecnica ad una scelta politica che, secondo me (e non solo) è stata errata.
Come ho detto a qualche sostenitore di quel progetto, un impianto del genere sarebbe andato bene in Trentino, in Abruzzo o sulla Sila, ove ci sono boschi e legnami da ardere.
Qui da noi, nel cuore della Pianura Padano-Veneta, di boschi non ce ne sono.
Questa zona è antropizzata.
Chi sostiene quell'impianto mi dice: "Il progetto è stato approvato da vari enti, come la Regione Lombardia e l'Unione Europea".
Da critico dell'Unione Europea, il parere di quest'ultima non mi tocca più di tanto.
Però, il problema tecnico c'è.
Infatti, è mancata la filiera che avrebbe dovuto produrre il cippato da bruciare.
Si sarebbero dovute fare delle piantumazioni almeno quindici anni prima di costruire quell'impianto che è stato messo in funzione nel 2007.
Un albero non si fa certo in un anno.
Sono cattolico e credo nei miracoli ma penso anche che ci sia un limite a tutto.
Mi è stato detto, allora, che per quell'impianto si potrebbero usare altre biomasse, come sorgo.
Io non sono convinto.
Penso che si debba difendere l'agricoltura del luogo, come la produzione del riso e del mais.
In teoria e come principio, l'idea di fare un impianto che funzioni senza combustibili fossili può anche essere stata buona.
Però, tra la teoria e la pratica c'è un abisso.
Ergo, quell'impianto non funziona.
Io avrei visto meglio un impianto di produzione del biogas, ovviamente, fatto lontano dai centri abitati e con criteri giusti in termini di impatto ambientale.
Ci sono tanti allevamenti.
Questo avrebbe creato il pretesto per manutenere le strade, dato che avrebbe fatto muovere più mezzi.
Comunque, da quello che sto vedendo, il clima qui a Roncoferraro non è dei migliori.
Vedo troppi scontri personali e a me questo non piace.
Termino, rispondendo a chi mi chiede quali preferenze avrò per il voto.
Io voto sempre a destra e chi si confà di più alle mie idee avrà il mio voto.
So che nei Comuni, più che gli orientamenti e la sinistra e la destra,  si guardano le persone e la forza che ha delle persone ritenute più spendibili sul territorio vince.
A me, però, la parola "ideologia" non fa schifo e, da uomo di destra, io voterò chi dimostrerà di avere le idee più simili alle mie.
Forse, se oggi si rivalutassero di più i concetti di "destra" e "sinistra" certe storture a livello nazionale (e non solo) non ci sarebbero.




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