Ora, la commento usando le parole del professore Claudio Coen, che mi sono state portate all'attenzione dall'amica e collaboratrice Silvia Morelli:
“Che non venga in mente a qualcuno che il ricordo della Shoah sia una forma di vittimismo o masochismo, il fine è il seguente “Evitare che ciò che è accaduto si possa ripetere”.Solo attraverso la conoscenza e l'analisi dei fatti si può arrivare a stabilire quanto quello che è successo sia stato aberrante.
Non ci può essere giustificazione alcuna a tanto accanimento.
Il tempo che viene dedicato all'argomento non sarà mai sufficiente, chi non lo comprende è troppo superficiale, sarebbe sempre il primo, un domani (HaShem non voglia), a volgere lo sguardo altrove, reputando che quello che succede intorno a lui non lo tocca.
Quello che ci aspettiamo è che l'umanità si unisca a noi condannando ogni forma di razzismo.
Coloro che vivono nell'odio trovano sempre su chi indirizzarlo, nessuno si può reputare immune, evitiamo quindi il dilagarsi di questo sentimento.”.
Ora, se noi incominciassimo a dire che i morti della Shoah sono stati "solo" 6.000.000 mentre gli amerindi morti in America sono stati 100.000.000 non faremmo un grande servizio alla storia.
Non facciamo un grande servizio alla storia quando si dice che "per la Shoah si fanno grandi commemorazioni mentre per gli italiani morti nelle foibe non si fanno queste ultime".
In realtà, ogni tragedia deve essere ricordata, senza dire che "alcuni siano trattati meglio di altri".
Non voglio fare delle supposizioni ma mi pare che certa gente usi altre tragedie per sminuire la Shoah.
Questo non può essere accettato.
Qualsiasi tragedia umana causata da regimi criminali deve essere condannata.
Deve essere condannata in quanto crimine contro l'umanità.
Dunque, cerchiamo di avere rispetto per la storia.
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