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venerdì 18 gennaio 2019

La crescita che non c'è

Su "Il Corriere della Sera" del 24 dicembre 2018, vi è un articolo intitolato "Dov'è finita la crescita?".
Preferisco sintetizzare, ricordando che questo Governo non sarebbe dovuto nascere.
Esso è nato da un compromesso tra due partiti, Movimento 5 Stelle e Lega, che non avrebbero dovuto governare insieme.
La dimostrazione sta nel fatto che la Lega corra con il resto del centrodestra sia nelle varie elezioni locali, sia nelle elezioni suppletive in Sardegna.
Il programma è un compromesso tra due forze in realtà antitetiche.
Da un compromesso simile può nascere solo una cosa: l'immobilismo.
Così, la crescita è passata in secondo piano.
Certo, i Governi di prima non hanno portato alcun benessere, al di là dello 0,1% o 0,3% di PIL in più.
Anzi, dal Governo Monti (2011-2013) a quello presieduto da Paolo Gentiloni, le cose non sono andate bene.
Si sono persi posti di lavoro anche qui al Nord.
Dunque, questo Governo avrà mille difetti (per esempio, io sono il primo a criticare il reddito di cittadinanza) ma la colpa dell'attuale situazione è frutto anche di scelte sbagliate, scelte fatte in nome dell'Europa e a scapito del nostro Paese.

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