Su "Panorama", vi è un articolo di Maurizio Belpietro che è intitolato "Cambio di lavoro".
Ne riprendo uno stralcio:
"Domenica 23 dicembre, antivigilia di Natale. All’incirca intorno a mezzogiorno mi squilla il cellulare. Prima una telefonata da un numero con un prefisso inglese, a cui però non faccio in tempo a rispondere. Poi una seconda chiamata, questa volta dall’Italia, che riesco ad acchiappare. Neanche il tempo di dire pronto che una voce mi dice: «Sono il corriere di Amazon, può scendere che vado di fretta e ho altri pacchi da consegnare». Sotto, al portone, mi aspetta un ragazzo con in mano una scatola. Niente di prezioso o di urgente, solo tre lampadine che ho ordinato il giorno prima per evitare la caccia a un negozio di elettricista. Valore scarso, poco più di una decina di euro, tuttavia il gigante di Seattle mi ha recapitato le lampadine senza esitazione né ritardi. Anche la domenica, anche l’antivigilia di Natale. Se racconto tutto ciò è per spiegare che cosa sta succedendo. Mentre il nostro ministro del Lavoro Luigi Di Maio sostiene una legge per chiudere i centri commerciali nei giorni festivi, lasciando aperto qualche esercizio a turno, la rivoluzione sta arrivando e non ci sarà nessuna norma che la possa fermare. Già, perché se il Movimento 5 Stelle immagina una decrescita felice, dove nel weekend la gente va a spasso con la famiglia e si diverte con gli amici, il mondo va da un’altra parte. Altro che tirar giù le serrande per consentire il riposo settimanale: tra poco le serrande si abbasseranno perché il commercio sarà online e i negozi vedranno diminuire così rapidamente la propria clientela da dover chiudere. Il mio non è pessimismo, ma realismo. Molti supermarket specializzati in prodotti elettronici hanno già gettato la spugna, mentre altri galleggiano. Chi vendeva macchine fotografiche, ormai superate dagli smartphone con ottiche digitali, ha cambiato mestiere. L’elettronica è la più colpita dal fenomeno, ma la concorrenza di Amazon e di tutti gli altri siti specializzati in vendite online non tralascia alcun settore. Dal cibo per animali ai vestiti, dagli attrezzi da lavoro ai mobili. Seduti davanti al loro computer, con un semplice account e una carta di credito, gli italiani si stanno trasformando in acquirenti virtuali".
Mi capita di discutere, per esempio, con gli amici del Comitato Manifestazioni Roncoferraro, sul fatto che, per esempio, oggi sia assai più difficile conciliare il lavoro con altre attività (come il volontariato) rispetto ad una trentina di anni fa.
Il lavoro è cambiato.
Per esempio, è diventato più tecnologico.
Io stesso, per esempio, ho acquistato prodotti via Amazon.
Questo richiede un cambio delle competenze che (purtroppo) la nostra istruzione non sempre garantisce.
Inoltre, è cambiato anche il contesto.
Infatti, una volta si potevano prendere le ferie più a cuor leggero, per potere fare altre attività.
C'era la percezione del fatto che il lavoro fosse scontato.
Una volta, solo i fannulloni non lavoravano.
Oggi, non è più così.
Infatti, le persone al giorno d'oggi sono assai più restie a chiedere le ferie proprio perché ci sono maggiori timori verso il domani.
Di certo, questo Governo non ha dato delle risposte convincenti sul tema.
Il reddito di cittadinanza non è la risposta al problema della povertà.
Anzi, rischia di portare nuova povertà.
La vera risposta alla povertà è il lavoro.
Il lavoro sì fa con gli investimenti e l'impresa.
Per fare impresa, servono investimenti mirati, come le politiche infrastrutturali.
Questo Governo ha dato delle risposte contraddittorie e questo genera incertezza.
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