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domenica 20 gennaio 2019

Una task force in soccorso di Di Maio? Dimostra l'incapacità del suo movimento




Su "Panorama", vi è un articolo di Giampaolo Pansa che è intitolato "Una Task Force in soccorso di Di Maio".
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Per dirla alla buona, adesso saranno cazzi amari per il dittatore della Lega, il ferreo Matteo Salvini. Tra una morosa e l’altra, si era soprannominato il Capitano. Ma capitano di che? Ecco una domanda priva di senso. Non soltanto dell’esercito leghista, con i sergenti che si presentano alle telecamere delle tante emittenti, ed essendo dei perfetti Signor Nessuno esibiscono all’occhiello della giacca la spilla con Alberto da Giussano che agita lo spadone. Con uno slogan tratto dal vocabolario salvinista possiamo esclamare: signori, la pacchia è finita! Da oggi in poi, non avrete più a che fare con quel fanfarone azzimato e sorridente che risponde al nome di Luigi Di Maio. Il povero vice premier non è più da solo. Una volta constatato che i sondaggi dicono che i Cinque Stelle perdono voti su voti, il ragazzo di Avellino ha messo insieme una task force che obbligherà il capitano leghista a dichiarasi soltanto un sergente oppure, Dio non voglia!, appena un caporale.

L’esistenza della task force è stata rivelata il giorno di Capodanno. Ed è composta da quattro big, di peso diverso, ma tutti in grado di mettere sottosopra un’Italia che sta andando in pezzi e non riesce più a trovare una classe dirigente alla quale aggrapparsi. Il numero uno lo conosciamo, l’eterno Di Maio. Il numero due può sembrare un tizio di poco conto, ma vale la pena di essere illustrato dal Bestiario. È Rocco Casalino, l’addetto stampa del presidente del Consiglio, lo sfortunato Giuseppe Conte. Questo Rocco è salito all’onore delle cronache per un comunicato nel quale accusava le opposizioni del governo di terrorismo politico e mediatico. Da addebitare soprattutto ai quotidiani e ai settimanali.

Di Maio ha trovato la forza di fargli ritirare questa gaffe colossale. Partorita da un cervello che ha un solo connotato: l’ignoranza. Il Casalino si era già fatto notare per una confessione singolare: quella di essere bisessuale, ovvero disposto ad accoppiarsi tanto con i maschi che con le femmine. Fatti suoi, semplice questione di lenzuola. Ma il terrorismo no. Per l’Italia è stata una piaga terribile. Che ha visto morire sotto il fuoco delle Brigate rosse o nere una quantità di italiani per bene che non meritavano di finire con le scarpe al sole e la testa sfracellata dalle rivoltellate.

A uso e consumo di Casalino, ecco un elenco assolutamente parziale che il Bestiario offre all’addetto stampa del premier Conte. I morti di piazza Fontana, uccisi da una carica di esplosivo collocata nella Banca nazionale dell’Agricoltura di Milano, in piazza Fontana. Era il 12 dicembre 1969 e il sottoscritto, redattore della Stampa, è arrivato sul posto quando i morti stavano ancora sotto le macerie della banca. Corpi irriconoscibili, membra spezzate, sangue dappertutto"
.

Ora, io pongo una domanda: se, anziché esserci il Governo Movimento 5 Stelle-Lega, ci fosse stato il Governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico, come sarebbero andate le cose.
Rispondo io, dicendo che le cose sarebbero andate peggio di come vanno ora.
Immaginate il partito delle tasse, il Partito Democratico, ed il partito dell'incapacità, il Movimento 5 Stelle, insieme al governo.
Sia ben chiaro, con queste parole non difendo l'operato di questo Governo.
Semmai, ne condanno con forza gli errori, a cominciare dalla politica economica, la quale annovera il reddito di cittadinanza, una cosa deleteria.
Certamente, questa esperienza di governo sta mostrando tutti i limiti del Movimento 5 Stelle e del suo maggiore riferimento politico, Luigi Di Maio.
Oggi, il Movimento 5 Stelle ed il suo maggiore referente sono in crisi.
Sono in crisi di fronte ad una Lega debordante e di fronte al fatto che essi sappiano solo protestare, senza però che a questa protesta corrisponda una vera azione di governo e di proposta.
La "task force" che lo sta soccorrendo non è certamente il massimo.
Lo stralcio parla di Casalino, il quale è portavoce del premier Giuseppe Conte e ha una retribuzione pari a 169 mila Euro all'anno.
Egli è pagato più dello stesso premier.
L'altro membro della "task force" è Alessandro Di Battista, il giramondo.
Egli è un quarantenne che non ha fatto altro che viaggiare a destra e a manca.
Per carità di Dio, viaggiare è una bella cosa ma per fare politica (seriamente) non basta.
Se questa è la "creme de la creme" del Movimento 5 Stelle, l'Italia è rovinata ed il leader della Lega Matteo Salvini, che sta facendo molto bene riguardo alla sicurezza del nostro Paese, farebbe bene a porsi due domande...per non rischiare di affondare con Di Maio e soci.
Con le loro scenette (ultima, quella del viaggio in auto per Strasburgo) i due personaggi hanno cercato di coprire quelle che sono le loro carenze politiche, carenze che noi rischiamo di pagare caro.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.