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martedì 22 gennaio 2019

La teologia della guerra dell'Islam

Su "L'Informale", vi è un articolo intitolato "Politica, teologia e religione nella violenza jihadista, di Jonathan Cole".
Riporto questo stralcio:

"Nonostante la proliferazione globale della violenza jihadista negli ultimi decenni, molti occidentali istruiti considerano ancora questo fenomeno un corollario di un’errata interpretazione estremista della jihad che non ha nulla a che fare con il presunto significato reale del concetto (cioè una battaglia spirituale interiore), o addirittura con lo spirito e gli insegnamenti reali dell’Islam. Tuttavia, mentre la stragrande maggioranza dei musulmani del mondo non sostiene attivamente il movimento jihadista globale, ciò non lo rende un dirottatore o un deformatore dell’Islam. Piuttosto, sia gli obiettivi dichiarati del movimento sia il suo modus operandi riflettono testi autorevoli, tradizioni e storia dell’Islam. Ma per comprenderlo è necessaria una maggiore chiarezza concettuale circa l’interrelazione tra le tre categorie occidentali al centro della polemica: politica, teologia e religione".

Parafraso il tutto in codesto modo: nell'Islam vi è l'idea della conquista militare.
Quando i musulmani dicono che "l'Islam è un sistema di vita completo" dicono il vero.
L'Islam è una religione ma è anche un sistema politico e militare.
Già il fatto che i musulmani parlino di "Dar al Salam", ossia "casa della pace", identificata con le terre in mano islamica, e di "Dar al Harb", ossia "casa della guerra", identificata con le zone in mano ai "kaffir", ossia i non musulmani (tra i quali ci siamo anche noi cristiani) la dice lunga.
Del resto, la storia lo insegna.
Penso, per esempio, a ciò che accadde a partire dal 622 D.C., ossia da quando Maometto fece partire l'egira.
Penso a quello che accadde nel 1071, a quando i Turchi Selgiuchidi sconfissero i Bizantini a Manzikert.
Penso a quello che accadde nel 1453, a quando i Turchi Ottomani si presero Costantinopoli.
Posso fare tanti altri esempio.
Quindi, è sbagliato ritenere che l'Islam sia solo un fatto spirituale.
Questo lo rende pericoloso.

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