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giovedì 31 gennaio 2019

L'Iran impicca gli omosessuali

Prendo questa nota di Giulio Meotti su Facebook:
"L'Iran ha appena impiccato un omosessuale. L'ambasciatore americano a Berlino, Richard Grenell, ha invitato i paesi occidentali a farsi sentire: “I nostri alleati europei hanno ambasciate a Teheran, questo atto barbarico non rimanga senza risposta”. La risposta invece c'è stata. Nelle stesse ore in cui i fascisti islamici che governano in Iran allestivano la forca e i soliti generali iraniani minacciavano di asfaltare Tel Aviv, i paesi europei (Francia e Germania in testa) erano impegnati a lanciare il nuovo meccanismo di pagamento per fare affari con l'Iran eludendo le sanzioni americane. Gli europei, i soliti vermi".

Io vengo tacciato di omofobia, per via della mia contrarietà ai matrimoni omosessuali.
Ora, la mia contrarietà ai matrimoni omosessuali deriva dalla mia contrarietà alla fecondazione assistita eterologa.
Ricordo che già nel 2005, quando ci fu un referendum sulla legge sulla fecondazione assistita, io ebbi questa idea.
Naturalmente, sono contrario alla fecondazione assistita eterologa anche per le coppie eterosessuali.
Ora, questi attivisti pro LGBT attaccano tanto la Chiesa e chi la pensa come me di "omofobia", per le posizioni sui matrimoni omosessuali, mentre si girano dall'altra parte riguardo a quello che accade in Paesi come l'Iran.
Queste sono cose che debbono farci indignare.
Gli attivisti LGBT attaccano la Chiesa, che difende la famiglia e cerca di lanciare moniti sulla questione della fecondazione assistita, pur non attaccando gli omosessuali (che in quanto persone debbono essere rispettati) mentre tacciono di fronte ai crimini veri perpetrati ai danni delle medesime persone omosessuali.
Qui sta la follia.
Se avessi un figlio omosessuale non ne vorrei di certo la morte.
Invece, in Paesi come l'Iran, sono anche gli stessi genitori a volere la condanna dei figli omosessuali.
Qui sta il dramma.
Però, qui in Europa, tutti se ne fregano.


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