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venerdì 25 gennaio 2019

Questo blog è laico, come lo fu San Tommaso Moro

Qualcuno mi può rimproverare il fatto che abbia dedicato questo nuovo blog ad un santo della Chiesa cattolica, San Tommaso Moro (7 febbraio 1478-6 luglio 1535).

Ergo, per qualcuno il mio blog potrebbe essere visto come "non laico".
Ora, vorrei "ribaltare" la questione.
Vorrei ricordare che nel 1534 il re d'Inghilterra Enrico VIII Tudor (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) emanò e fece votare dal Parlamento l'Atto di Supremazia.
L'Atto di Supremazia non comportò solo la rottura tra l'Inghilterra e la Santa Sede nel controllo della Chiesa inglese ma ebbe anche l'effetto di sottomettere quest'ultima al controllo regio, andando contro il concetto di separazione tra lo Stato e la Chiesa che fu espresso tanto nel "Dictatus Papae" voluto da Papa Gregorio VII nel 1075 quanto dalla Magna Charta Libertatum del 1215.
San Tommaso Moro si difese riferendosi a quest'ultima, il cui primo articolo fu questo:



"1. In primis concessisse Deo et hac presenti carta nostra confirmasse, pro nobis et heredibus nostris in perpetuum quod Anglicana ecclesia libera sit, et habeat jura sua integra, et libertates suas illesas; et ita volumus observari; quod apparet ex eo quod libertatem electionum, que maxima et magis necessaria reputatur Ecclesie Anglicane, mera et spontanea voluntate, ante discordiam inter nos et barones nostros motam, concessimus et carta nostra [illa carta data 21É novembris anno Domini 1214; confirmatio papae Innocentii tertii 30É martii anno Domini 1215] confirmavimus, et eam obtinuimus a domino papa Innocentio tercio confirmari; quam et nos observabimus et ab heredibus nostris in perpetuum bona fide volumus observari. Concessimus eciam omnibus liberis hominibus regni nostri, pro nobis et heredibus nostri in perpetuum, omnes libertates subscriptas, habendas et tenendas eis et heredibus suis, de nobis et heredibus nostris".

Quello che re Enrico VIII fece fu una stortura.
Proclamandosi Capo supremo della Chiesa inglese, il re si proclamò anche capo religioso e quindi la separazione tra Stato e Chiesa venne meno.
Infatti, spiacere al re significava fare un sacrilegio.
Il reato ed il peccato si identificarono.
Un "sacro terrore" si sparse per l'Inghilterra.
Proprio perché il re iniziò a nominare vescovi, a fare sopprimere i monasteri e ad impartire istruzioni religiose al popolo inglese, lo Stato non fu più laico.
La Chiesa divenne un corpo in mano allo Stato, la cui monarchia assunse un "carattere divino". 
San Tommaso Moro, il fedele servitore di Dio e del re (ma, prima di tutto, di Dio), volle difendere l'autonomia della Chiesa dall'ingerenza statale, mostrandosi una figura veramente laica.



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