"“Così i turchi hanno cancellato il cristianesimo. Parliamo da 1,5 milioni a 2 milioni di morti”. Domani, sul Foglio, esce una mia intervista esclusiva allo storico israeliano Benny Morris sul suo nuovo libro sul “genocidio dei trent'anni”. I cristiani erano il 20 per cento della Turchia. Al termine dei massacri, erano il 2 per cento. Ironico che a occuparsene sia uno storico israeliano. Anzi no, perché il genocidio turco dei cristiani è uno dei grandi tabù della storiografia e della cultura occidentale. Ancora fa scandalo riconoscere il genocidio armeno. È un grande buco nero che continua a mandarci energia negativa".
Il genocidio armeno (1915-1916) fu solo uno dei tanti atti orrendi perpetrati dai Turchi ai danni dei cristiani.
Io posso citare anche quanto accadde ai Greci del Ponto, il cui genocidio avvenne tra il 1914 ed il 1923.
Posso parlare anche di quanto accadde a Cipro nel 1974.
Infatti, in quell'anno, il nord dell'isola fu occupato dai Turchi e le popolazioni di lingua greca lì presente furono costrette a scappare verso sud.
Ancora oggi, l'isola è divisa in due.
La parte nord è oggi una repubblica riconosciuta solo da Ankara ed i luoghi cristiani presenti sono in pessime condizioni.
Le chiese sono trasformate in moschee o in edifici destinati ad altro uso.
Insomma, la Turchia fece (e tuttora fa) certe cose contro i cristiani ma sembra che parlarne sia quasi un "delitto contro l'umanità".
Vergogna!
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