Quando si parla del riso, si parla sempre di una figura storica dei secoli XIX e XX: la mondina.
La mondina era l'operaia che si alzava presto, stava per ore chinata sulla risaia a curare il riso e lo raccoglieva.
Squadre di mondine si spostavano per la Pianura Padano-Veneta a guadagnarsi il pane.
Facevano un lavoro duro.
Ora, ho raccolto qualche fonte storica che può farci capire ogni cosa in merito al legame tra il mondo delle mondine (e dei braccianti che trattavano il riso) e la politica.
Il mondo delle mondine era spesso legato al Partito Socialista (prima del 21 gennaio 1921) e al Partito Comunista Italiano (dal 21 gennaio 1921).
Infatti, ogni squadra di mondine aveva una capa, la quale era legata al sindacato, che (usando il termine del leninismo) era la "cinghia di trasmissione" con il partito.
Quindi, la capa decideva di mandare le braccianti a lei sottoposte ove voleva.
Questo creò una forte militanza politica, poiché (stando ad alcune cose che ho sentito) una capa poteva anche decidere di mandare una bracciante in un posto vicino a casa e con un proprietario facile da trattare o di proteggerla, se ella fosse stata vicina alle sue idee.
Del resto, la soffitta della sede del Comitato Manifestazioni Roncoferraro reca sui muri i graffiti storici scritti dai braccianti, tra i quali spiccano il barcone del riso ed una falce con il martello.
Si operò così secondo il pensiero di Antonio Gramsci (22 gennaio 1891-27 aprile 1937), il quale sostenne che qui in Italia non si sarebbe potuta "importare" una rivoluzione di tipo sovietico.
Così, per rendere l'ideologia comunista forte, secondo il pensiero di Gramsci, si sarebbero dovute occupare le "casematte" della società.
Io sono sempre più convinto che ognuno sia figlio della propria storia.
Qui a Roncoferraro, noto ancora un po' di quel modo di pensare.
Io, per origini e per cultura, sono estraneo ad esse.
Lo scrivo senza volere essere sprezzante, dato che è così.
Ricordo che (in Sicilia) i miei bisnonni materni erano coloro nel paese facevano parte di quel gruppo che da queste parti sono ancora oggi definiti dei "cagnoni", ossia dei proprietari terrieri.
La storia deve essere sempre conosciuta...perché ognuno è figlio di essa.
Solo conoscendo la storia si possono riparare le storture del passato.
Bravo Antonio,hai scritto una pagina di storia roncoferrarese.Anche a Roncoferraro c'è stato il Caporalato non come quello al sud ,ma se non chinavi la testa ti era resa la vita difficile specialmente fra i lavoratori agricoli.Un solo credo PSI o PCI
RispondiEliminaGrazie. Penso che la storia debba essere raccontata sempre.
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