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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 4 gennaio 2019

Questa è la demonologia dell'ano

Sul quotidiano "Caratteri Liberi" vi è un bell'articolo scritto da Niram Ferretti
Vi riporto questo stralcio di esso:

"Nei tempi neo-tribali che ci tocca vivere, dove, dopo il tramonto delle ideologie e dei sistemi forti, sono succeduti ampi accorpamenti di schieramenti antagonisti, tutti con i loro culti, tifi, slogan, hooligans, capetti e ducetti vari, anche la sessualità gioca la sua parte. Se trionfa, in campo progressista, il gayismo o omossessualismo come modello socio-culturale che promuove la famiglia alternativa gay con figli surrogati e matrimoni come avente identica equivalenza rispetto alla famiglia eterosessuale biologicamente predisposta alla riproduzione, in campo tradizionalista, e qui in Italia, molto cattolico e vicino a volte ad accorpamenti neofascisti, l’anatema contro l’omosessualità non solo non perde colpi, ma si rinnova tambureggiando.

D’altronde, il tam tam è delle foreste, anche quelle metropolitane dove le tribù in lotta tra di loro si fronteggiano. Guerriera della tribù che difende la famiglia eterosessuale dalle pestifere influenze omosex, c’è il medico chirurgo torinese Silvana De Mari (non a caso impugnante un’ascia a un convegno dell’organizzazione ultracattolica Christus Rex), che è anche scrittrice specializzata in fantasy, per la quale l’omosessualità è patologia e dunque necessaria di cure acconce al fine di riportare i gay sulla retta via dell’eterosessualità e del coito con donna a cui, si spera, consegua numerosa prole.

La De Mari, nella sua crociata contro la tabe gay usa, da una parte, l’armamentario medico di chi informa dei danni e delle infezioni che provoca il sesso anale, poiché l’ano, non quello solare di Bataille, ma quello effettivo dell’apparato rettale non è preposto al coito, dall’altro, quello retorico di chi nell’ano vede non solo l’orifizio da cui espellere le feci, ma il buco nero di una abiezione che può essere redenta se solo lo si vuole.

In una intervista di qualche tempo fa alla Zanzara, la dottoressa sottolineò come ai piani alti, eh sì ai piani alti, del satanismo, la sodomia è pratica iniziatica. E se Satana è indubbiamente colui a cui si rivolgono i satanisti, l’ano diventa, degli orifizi del corpo umano, il simbolo della sterilità o della negazione della riproduzione quando venga usato a modo di organo sessuale, poiché per natura solo la vagina è preposta ad essa, l’ano no, e nemmeno, se è per quello, la bocca. La bocca, tuttavia, che pure può essere adoperata per i baci e anche, naturalmente, per il sesso orale, non evoca la pratica “contro natura” per eccellenza, la sodomia, e dunque, anche se vi sono indubbiamente malattie che possono essere contratte dal suo contatto con gli altrui organi sessuali, essa non è così facilmente demonizzabile come l’organo inferiore che produce deiezione. Infatti, la De Mari, non ce l’ha affatto con la bocca.


Così, affermare, come ha fatto, che stringerebbe la mano a un omosessuale solo dopo essersela lavata con l’amuchina, oltre ad avere una connotazione intrinsecamente razzista mascherata da cautela medica, fa parte della stessa retorica del disgusto e della repulsione che essa adopera per demonizzare gli omosessuali spingendoli nella tenebra del Male e dunque nelle braccia del Signore delle Mosche, e le mosche, si sa dove amano posarsi e deporre le loro uova".

Non pensavo che a Satana interessassero i deretani (e relativi orifizi) delle persone.
Satana vuole fare un proctologo?
Ora, ironie a parte, noi viviamo in un mondo impazzito.
Oggi, ci sono due estremi, due gruppi che vivono in modo quasi "tribale".
Da una parte, ci sono coloro che demonizzano gli omosessuali, che li reputano pazzi o malati o che (addirittura) sarebbero disposti anche vessarli fisicamente e, dall'altra, ci sono coloro che reputano la famiglia che conosciamo noi oggi come "una cosa da superare ad ogni costo", che sono favorevoli alle maternità surrogate e così via.
Ci sono questi due estremi che di fatto puntano a spaccare la società occidentale. 
Oggi, ho visto una puntata della trasmissione televisiva "Forum", in cui si è trattato il tema del bullismo.
Nel processo che si è visto in quella puntata andata in onda oggi della suddetta trasmissione televisiva, si è visto il caso di un ragazzo che ha subito l'attacco di un bullo che ha usato il tema dell'omosessualità per fare del male alla vittima.
Io mi sono rivisto in quel ragazzo vittima di bullismo, avendo subito anch'io vessazioni di quel tipo.
Proprio perché ho subito vessazioni di quel tipo, io dico che chi usa il tema dell'omosessualità per offendere una persona non offende quest'ultima ma offende gli omosessuali.
Chi mi ha offeso definendomi "omosessuale" (a prescindere dal mio orientamento sessuale) non ha offeso me ma gli omosessuali. 
Un omosessuale non è certo una persona da ghettizzare e da perseguire.
Una cosa è avere delle riserve riguardo ai matrimoni tra persone dello stesso sesso (per via della questione della maternità surrogata, con tutte le questioni etiche) ma ben altro è fare del male ad una persona perché è omosessuale.
Fare del male ad una persona perché è omosessuale è aberrante.
Purtroppo, il mondo di oggi è impazzito.
Ci sono due estremi che si scontrano, senza che vi sia un minimo di ragionevolezza.
Questo è molto grave perché genera degrado nella nostra società.
Oltretutto, il pensiero delle "tribù" è contro l'idea stessa del valore come persona.
Ogni uomo ha una sua unicità come persona. 
Termino, con questo stralcio del libro del professor Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e Contro-rivoluzione":

"2. IV Rivoluzione e tribalismo: una eventualità Come?  

È impossibile non chiedersi se la società tribale sognata dalle attuali correnti strutturaliste non dia una risposta a questa domanda. Lo strutturalismo vede nella vita tribale una sintesi illusoria tra l'apice della libertà individuale e del collettivismo accettato, in cui quest'ultimo finisce per divorare la libertà. In tale collettivismo, i diversi "io" o le persone singole, con il loro pensiero, la loro volontà e i loro modi di essere, caratteristici e contrastanti, si fondono e si dissolvono -- secondo loro -- nella personalità collettiva della tribù che genera un modo di pensare, un modo di volere e un modo di essere massivamente comuni. Ben inteso, la strada verso questo stato di cose deve passare attraverso la estinzione dei vecchi modelli di riflessione, volizione e sensibilità individuali, gradatamente sostituiti da forme di sensibilità, di pensiero e di deliberazione sempre più collettivi. Quindi la trasformazione deve avvenire soprattutto in questo campo. In che modo? Nelle tribù, la coesione tra i membri è assicurata soprattutto da un comune sentimento, da cui derivano abitudini comuni e un comune volere. In esse la ragione individuale rimane ridotta quasi a nulla, cioè ai primi e più elementari moti che il suo stato di atrofia le consente. "Pensiero selvaggio" (13), pensiero che non pensa e si volge soltanto al concreto. Questo è il prezzo della fusione collettivistica tribale. Lo stregone ha il compito di conservare questa vita psichica collettiva, attraverso culti totemici carichi di "messaggi" confusi, ma "ricchi" di fuochi fatui o perfino anche delle folgorazioni provenienti dal misterioso mondo della metapsichica o della parapsicologia. Con l'acquisizione di queste "ricchezze" l'uomo compenserebbe l'atrofia della ragione. Proprio della ragione, in altri tempi ipertrofizzata dal libero esame, dal cartesianesimo, ecc., divinizzata dalla Rivoluzione francese, utilizzata fino al più aperto abuso in ogni scuola di pensiero comunista, e ora, infine, atrofizzata e resa schiava del totemismo metapsichico e parapsicologico...". 

Il professor Plinio Correa de Oliveira si è mostrato essere un buon profeta.
Si è creato lo "scontro tra tribù" per distruggere l'ordine costituito in ogni suo aspetto.





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