Una risposta al commentatore da Macerata

Un commentatore ha commentato l'articolo intitolato "Foibe, i comunisti paghino il conto con la storia" in questo modo:
"Tutti hanno commesso crimini, comprese le democrazie. I comunisti italiani il conto lo hanno pagato dato che per 60 anni hanno partecipato democraticamente alla vita del paese e ciò dopo aver contribuito alla stesura della democratica Costituzione. In più è stato anche istituito il giorno delle memoria riguardo alla foibe. Che altro dovrebbero fare, fustigarsi per strada? Davvero non la comprendo".

Rispondo al commentatore, segnalando un articolo su "Il Giornale" che è intitolato "Macerata, sinistra infoiba il ricordo. Cori choc: 'Ma che belle son le foibe'".
L'articolo, scritto da Giuseppe De Lorenzo e da Marco Vassallo, riporta quanto accaduto nella manifestazione "antifascista" che c'è stata a Macerata.
In quella manifestazione sono stati intonati cori vergognosi come quello che recita: "Ma che belle sono le foibe da Trieste in giù".
Ora, negare le foibe è come negare un crimine altrettanto odioso come la Shoah.
Vorrei ricordare una cosa.
Il fondatore del Movimento Sociale Italiano, Augusto De Marsanich (13 aprile 1893-10 febbraio 1973) disse:

"Non rinnegare, non restaurare".

La destra italiana fece un lungo lavoro su sé stessa nel riconoscere le cose brutte fatte in precedenza.
Condannò le Leggi Razziali, i lager nazisti e tutte le altre cose brutte fatte dai nazisti e dai loro sodali.
Al contrario, la sinistra non accettò mai di fare ciò.
Ancora oggi, fa fatica ad accettare di riconoscere l'eccidio delle foibe, come altri crimini fatti dai partigiani comunisti.
Il fatto che da quella manifestazione sia partito un coro così vergognoso è la dimostrazione di ciò.