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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 7 febbraio 2018

Non si giustifichino le foibe, usando il caso di Arbe

All'articolo intitolato "Il prossimo governo non finanzi più l'ANPI", su Facebook, mi sono arrivati dei commenti.
Alcuni di questi sono stati polemici.
Uno di questi commenti aveva questa foto, che mostra dei bambini internati nel campo di concentramento nell'Isola di Arbe (oggi Rab) che è una delle Isole del Quarnaro, in Istria.
In questo campo di concentramento furono internati degli slavi.
Esso fu fatto nel 1942 dalla Seconda Armata Italiana.
Ai commenti, rispondo dicendo che io non mi vergogno di scrivere certe cose, poiché non sono mai stato fascista.
Io sono assai più vicino a Winston che a Benito.
Certamente, condanno la cosa (come condanno qualsiasi altra forma di violenza) ma faccio un piccolo rilievo.
Auschwitz fu un campo di sterminio, un luogo in cui sopprimere delle persone. Come scrisse Primo Levi, Auschwitz fu una vera e propria "macchina di morte" Arbe fu un campo di internamento, un luogo di prigionia.
Le condizioni in quel campo non furono certamente buone e tante persone morirono per colpa di ciò.
La mortalità fu altissima per colpa delle pessime condizioni.
Arbe fu una cosa indegna? Certamente!
Però no si deve usare questa cosa per giustificare le foibe o le altre azioni indegne dei partigiani comunisti.
Gli italiani uccisi e messi nelle foibe dai partigiani comunisti di Tito (con la complicità di quelli italiani) non furono collaborazionisti dei nazisti o fascisti ma furono persone innocenti.
Ricordo anche che gli italiani cercarono anche di aiutare gli ebrei.
Mi viene in mente ciò che fece il commissario Giovanni Palatucci (31 maggio 1909-19 febbraio 1945) che aiutò tanti ebrei in fuga dai nazisti e dagli ustascia croati, i quali con essi collaboravano.
Egli fece di tutto per salvare gli ebrei, con la collaborazione dello zio Giuseppe Maria, vescovo di Campagna (25 aprile 1892-31 marzo 1961).
Dal 1937, Palatucci operava a Fiume, prima come commissario e poi come questore reggente.
Egli finì i suoi giorni nel lager di Dachau.
La Chiesa lo ricorda come Servo di Dio e gli ebrei lo ricordano come Giusto tra le Nazioni.
Nello Yad Vashem di Israele, egli è menzionato.
Dunque, si condanni pure ciò che fecero i fascisti ed i nazisti ma si dica qualcosa anche delle porcherie che fecero i comunisti.
Ricordo la povera Norma Cossetto, la ragazza istriana stuprata, uccisa ed infoibata dai partigiani comunisti di Tito, con la compiacenza di quelli italiani.
Ricordo Giuseppina Ghersi, la tredicenne savonese stuprata ed uccisa dai partigiani comunisti nel 1945.
Ricordo anche il Beato Rolando Rivi, il seminarista emiliano che fu ammazzato, sempre dai partigiani comunisti, a Monchio, in Provincia di Modena.
Non dimentico i prigionieri italiani in Unione Sovietica, per i quali il "tovarish" Palmiro Togliatti non fece nulla per farli tornare a casa.
Tra questi vi fu un certo Giacomo Campisi, fratello di mia nonna Maria, la mamma di mia madre.
La famiglia di mia madre non fu e (tuttora non è) fascista.
Io ho solo denunciato il fatto che la storia sia trattata con due pesi e due misure.
Penso che sia ora di finirla di continuare a violentare la storia.



1 commento:

  1. Sono d'accordo su tutto
    Aggiungo che anche Tito fece il suo Gulag e di questo nessuno parla, era situato nell'Isola Calva posto in cui ora sorgerà un resort
    http://www.storiain.net/storia/goli-otok-il-gulag-di-tito/

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.