Questo è uno stralcio dell'articolo:
"Deficit, taglio delle pensioni e più tasse. Il fantasmagorico programma di governo del Movimento 5 Stelle si fonda su questo mix che, a prima vista, può sembrare quantomeno improbabile ma che, a guardarlo un po' meglio, assume contorni terrificanti.
Tutto parte dagli annunci del candidato premier Luigi Di Maio contenuti in un'intervista concessa al Mattino. In buona sostanza, il reddito di cittadinanza a geometria variabile (da 780 euro mensili per i single a 1.950 per famiglie con due figli che hanno più di 14 anni) che, almeno nelle intenzioni costerebbe 17 miliardi dei quali 2 destinati a potenziare i centri per l'impiego, sarà finanziato per 12 miliardi dal taglio delle pensioni d'oro, cioè quelle superiori a 5 mila euro. Come osservato in precedenza anche dal Giornale, tale intendimento significherebbe cancellare ex abrupto i 145 mila trattamenti superiori a tale soglia. Ma, come precisato dallo stesso Di Maio, «saranno tagliate quelle sopra i 5 mila euro netti non coperte dai contributi e comunque il risparmio sarà distribuito su più anni». Insomma, anche il reddito di cittadinanza presupporrebbe deficit, circostanza sempre smentita dai pentastellati.
Ieri la spiegazione dell'arcano da parte della deputata grillina Laura Castelli che in un colloquio con La Stampa interpellata sulla possibilità che la Consulta bocci come in passato la decurtazione, ha precisato che «il problema dei diritti acquisiti si può superare togliendo una quota a tutte le pensioni per poi redistribuire i risparmi da quelle d'oro a quelle più basse». Dunque la proposta del Movimento assomiglia molto a quella profetizzata dal Giornale: tagliare del 21% le pensioni sopra i 3mila euro mensili recuperando annualmente i 12 miliardi.".
Commento il "programma" (o, meglio, "non programma") del Movimento 5 Stelle con tre parole: aleatorio, inapplicabile, pericoloso.
Il Movimento 5 Stelle è pericoloso.
Vuole togliere la pensione a chi ha lavorato per fare assistenzialismo, anziché cercare di fare delle serie riforme strutturali, come il taglio della burocrazia, e di favorire l'impresa.
Questo non può essere accettato.
Togliere i soldi a chi ha lavorato per una vita (come mio padre) per fare dell'assistenzialismo non può essere tollerato.
Purtroppo lo hanno detto tante volte, e vogliono farlo: tagliare le pensioni senza pensare che le pensioni agli italiani sono calcolate in base ai contributi versati, quindi se tagliano rubano!
RispondiEliminaFacciano tagliare i vitalizi distribuiti a pioggia, quelli sì non sostenuti da contributi, e facciano cancellare le pensioni ai genitori degli africani che è dal governo Prodi che paghiamo a tutti coloro che hanno superato i 60 anni, anche se risiedono in Africa
Concordo.
RispondiElimina