Come riporta "Il Giornale", nell'articolo finito sotto inchiesta, scritto nel luglio dello scorso anno, Facci rivendicava il diritto ad odiare l'islam e gli islamici. Un articolo molto duro, nella forma e nella sostanza, scritto sull'onda degli attentati fatti nel nome di Allah che in pochi giorni provocarono in Europa oltre cento vittime, la maggior parte delle quali a Nizza.
Ora, io mi ricordo di un signore, un tale Marco Travaglio, attuale direttore de "Il Fatto Quotidiano", il quale una volta affermò che odiare non era reato, quando si trattava l'argomento inerente al presidente Silvio Berlusconi, contro il quale Travaglio si scagliava.
Dunque, secondo una certa mentalità, se ad odiare è un giornalista di sinistra (come Travaglio) tutto va bene.
Al contrario, se ad odiare è una persona di destra, l'odio diventa reato.
Questo è folle.
Certo, al posto di Facci, io avrei posto la questione con altri termini ma va sottolineato che oggi noi siamo in guerra.
Gli attentati che sono stati fatti in Francia ed in Inghilterra sono stati fatti a nome dell'Islam.
Purtroppo, fino ad ora, nell'Islam non c'è stata ancora una netta presa di posizione contro il terrorismo.
Io sono della stessa lunghezza d'onda di chi dice che tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.
Questo va sottolineato.
L'Islam deve prendere le distanze dal terrorismo in modo netto, anche riprendendo quelle riforme che voleva fare Muhammad Taha, il quale semplicemente voleva valorizzare quelle sure pacifiche del Corano e che fu messo a morte in Sudan per eresia nel 1985.
Comunque, qui vi sono i due pesi e due misure.
La sinistra può permettersi di odiare e di gettare fango su chi vuole.
Gli altri (tra i quali vi è Filippo Facci e vi sono pure io) non possono fare altrettanto.
Per la sinistra odiare non è reato.
Ricordo che, per esempio, al Cimitero Maggiore di Milano i "partigiani" facevano tante nefandezze sulla tomba di Benito Mussolini.
Una donna, addirittura, ci urinò sopra.
Sia chiaro, io non voglio riabilitare il fascismo ma voglio fare notare che alla sinistra tutto è permesso.
Agli altri, invece, certe cose non sono permesse.
Questo è inammissibile.
Non è il caso di finirla con questa storia?
Che razza di Paese stiamo diventando?
Il diritto ad odiare esiste: è umano e va rispettato. Si può odiare ad esempio un mafioso, chi ha ucciso un parente, un ladro, un corrotto, anche un politico. Ma il diritto ad odiare incontra i consueti limiti, tra cui quelli che vietano di generalizzare, poiché altrimenti il diritto ad odiare si trasforma in diritto a discriminare e al razzismo.
RispondiEliminaSi possono odiare i terroristi, si possono odiare gli islamici collusi con essi, anche gli islamici silenti. Ma non si possono negare gli islamici in quanto tale o l'islam in quanto tale. Diventa razzismo. Provi infatti a sostituire islam con ebraismo e islamici con ebrei e vedrà l'effetto.
La responsabilità è individuale, dunque anche l'odio deve esserlo. I diritti hanno hanno una linea di confine, oltre c'è un illecito. C'è libertà di pensiero, non libertà di offesa.
Io non ho letto l'articolo di facci, ma se ha generalizzato è giusto sia stato sospeso.
Pensi ai siciliani ai tempi delle bombe: sarebbe stato giusto scrivere un articolo di odio verso tutti i sociliani solo perché 'tutti i mafiosi sono siciliani'? Certo che no: generalizzazione=razzismo=offesa=non diritto
Dottor Dell'Oglio, questa è la lettera di Magdi Cristiano Allam sull'Islam: http://archivio.panorama.it/archivio/Lettera-sull-Islam-a-Fallaci.
RispondiEliminaNon tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.
Ciò fu detto da Abdel Rahman al-Rashed, direttore della televisione di sole news Al Arabiya, all'indomani della strage di Beslan che ci fu nel 2004.