"Si tratta di un’area in fermento in cui estremismo religioso e nazionalismo si fondono in una miscela esplosiva che potrebbe manifestarsi nel resto d’Europa in qualsiasi momento. Pronti all’azione sono migliaia di individui che però, è bene non dimenticarlo, non potrebbero fare dell’estremismo religioso islamico una ragione di vita senza sostentamento economico. Come sarebbe possibile per loro mantenere famiglie numerose, organizzare manifestazioni, viaggi e far stampare milioni di copie del Corano senza il decisivo apporto di quelle sospette organizzazioni di Arabia Saudita, Qatar e Kuwait che proprio nei Balcani, dopo le guerre terminate a fine anni Novanta, hanno investito miliardi dollari con risultati nefasti che oggi sono sotto gli occhi di tutti?Occorre fermare questo mare di petroldollari che sta invadendo l’Europa. Solo così si potrà impedire l’insorgere di due possibili scenari. Uno è quello “balcanico”, con centinaia di moschee sparse in tutto il territorio europeo. L’altro, successivo anche se ancora oggi obiettivamente lontano, è quello “afghano”, con l’insorgere di crescenti tensioni regionali di carattere etnico-religioso.".
Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio dello spunto.
Gli sono debitore.
Noi rischiamo di avere il pericolo vicino casa.
Nella Penisola Balcanica esistono comunità islamiche importanti.
Pensiamo a Paesi e ad aree come la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo, il Montenegro e l'Albania.
Purtroppo, si sta sostituendo l'Islam locale, un Islam vicino al sufismo e comunque adattato alla cultura europea, con un Islam proveniente dalla Penisola Arabica e fondamentalista.
Così, in Bosnia, in Kosovo e in Albania proliferano le moschee finanziate da gruppi del Qatar e della Penisola Arabica.
Tra l'altro, in Bosnia-Erzegovina iniziano a sventolare anche le bandiere nere ed iniziano ad esserci anche dei campi di addestramento.
I Balcani sono vicini a noi e questa minaccia rischia di farsi veramente concreta.
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