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domenica 25 giugno 2017

Il terrorismo in Europa

Ringrazio l'amico (che considero fraterno) e collaboratore Angelo Fazio di questo pezzo preso da un'analisi di LookOut News:
"Parigi, Londra, Bruxelles. Lungo quest’asse principale si muove la prima linea del jihadismo europeo. Che trova poi in Germania e nei Paesi scandinavi il suo sottobosco e nei paesi che affacciano sul Mediterraneo, in particolare i Balcani, le retrovie operative e le linee di rifornimento. Armi, ma anche uomini e soldi.
Una rete, quella europea, che si è sviluppata in decenni di penetrazione lenta ma inarrestabile di elementi salafiti e wahhabiti, le due correnti del fondamentalismo sunnita che basano la propria filosofia sull’abbattimento dei governi secolari in favore di uno stato retto dalla legge islamica, le quali si sono abilmente insinuati tra le maglie aperte dall’approdo disorganico e incontrollato degli immigrati nel continente, concentrati in massima parte proprio in questi paesi, oltre che in Germania.
Un network che si è alimentato di generose donazioni dall’estero, grazie alle quali i fondamentalisti hanno potuto istituire fondazioni che sfuggono al fisco ma attraverso cui hanno comunque potuto erigere centri sociali e di accoglienza come luoghi di preghiera. E che si è avvantaggiato dell’assistenzialismo del welfare locale, grazie al quale le nuove generazioni d’immigrati hanno potuto vivere con dignità e proliferare, a seconda delle politiche migratorie di ciascun paese
.".

Il nostro problema è il fatto che qui da noi vi siano ancora quelli che pensano che gli attentati siano fatti da "lupi solitari" e che l'Isis si attribuisca ciò.
In realtà, il terrorismo va avanti con un'organizzazione articolata sul territorio degli Stati europei.
Nelle città europee, come Malmö, Stoccolma, Parigi, Londra e Milano, si sono creati nuclei di comunità islamiche.
Questi nuclei sono diventati veri e propri "Stati negli Stati" che sfuggono totalmente alla giurisdizione delle istituzioni.
Questo è avvenuto perché non si è capito che l'Islam non è una religione come l'Ebraismo o il Cristianesimo.
L'Islam non è solo un fatto spirituale ma è anche politico, dato che il Corano non ha esegesi, in esso vi sono sure ostili a chi non è musulmano e ad esso è legato la Sharia, che è un vero e proprio codice giuridico ampiamente applicato nel mondo islamico.
Qui da noi, questo non si è capito o non lo si è voluto capire.
Inoltre, l'assistenzialismo degli Stati europei a permesso a queste comunità di prosperare e con esse hanno prosperato i terroristi.
Pensiamo alla Svezia, un Paese che oggi è ostaggio del fanatismo islamico.
Le comunità islamiche mostrano chiusura nei confronti di chi non è islamico ma fanno rete tra loro.
Da qui nascono i problemi.
Anche per questo, istituire lo ius soli qui in Italia è pericoloso.
Noi rischiamo di morire per "troppa tolleranza".


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.