Il filosofo Peter Singer, quello dell'eguaglianza tra uomini ed animali, ha detto:
"Stiamo già compiendo dei passi che portano alla terminazione consapevole e intenzionale della vita dei bambini gravemente disabili".
Avete capito? Spero di sì.
Singer sostiene questa tesi perché (secondo lui) se fossero soppressi i bambini disabili si ridurrebbero le spese sanitarie.
Questo è folle.
In pratica, egli ha ripreso una tesi già presente nel nazismo.
Vi invito a rileggere queste parole del "Mein Kampf" di Adolf Hitler:
"Chi non è sano e degno di corpo e di spirito, non ha diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo bambino. Qui, lo Stato nazionale deve fornire un enorme lavoro educativo, che un giorno apparirà quale un'opera grandiosa, più grandiosa delle più vittoriose guerre della nostra epoca borghese".
In fondo, però, Singer ha detto anche una cosa vera: si ricorre all'eutanasia perché i malati sono ritenuti un costo.
Quindi, piantiamola di dire che l'eutanasia è un "atto di pietà" per i malati terminali.
Anche i nazisti lo dicevano.
In realtà, essi uccidevano i malati perché questi ultimi erano ritenuti inutili per la società degli "ariani".
L'eutanasia è solo la negazione di un diritto sacrosanto qual è il diritto alla vita.
Favorirla è solo un abominio.
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