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martedì 27 giugno 2017

Serve lo schema Toti

Leggete l'articolo del blog "The Italian Tory" che è intitolato "Genova e lo “schema Toti”: ecco cosa cambia ora per il centrodestra".
Dell'articolo, riporto questo stralcio:

"Ora che le urne sono definitivamente chiuse e che il responso è stato positivo, molte cose all’interno del centrodestra dovranno cambiare per proseguire quella strada vincente che gli osservatori a Genova hanno chiamato “schema Toti”. I cambiamenti più grossi dovrà farli naturalmente Forza Italia, nella persona del suo leader, Berlusconi, che dovrà dimostrare di tenerci davvero ad una vittoria e non solo di sbandierare il centrodestra per utilità ideologica. La vittoria degli “outsider” di FI, cioè di quelli che non solo dicevano di credere in una alleanza, ma che si sono buttati anima e corpo nell’impresa, impone al Cavaliere di tornare a guardare alle sue reali forze senza andare a cercare l’ennesimo figliol prodigo, senza cercare soluzioni fuori partito o nuove stelle cadenti. La tattica delle ultime settimane non è stata propriamente brillante, partendo da quella grande cavolata del movimento animalista della Brambilla, una sinistroide prestata alla destra per comodità elettorale, e finendo nella caccia al tesoro dei parlamentari, con un Brunetta in versione “retino” che sta tentando di fare man bassa negli altri gruppi parlamentari per acquistare potere negoziale a fine legislatura. Per la prima volta invece il partito risulta “scremato” da tutti quegli “addobbi” insignificanti messi li solo per il loro attaccamento al leader e non per i loro ideali, gli elettori sono rimasti in pochi per gli azzurri e dimostrano ancora una volta di voler privilegiare la persona impegnata a quella “nominata”, perché se al tempo del Pdl al 37% ci si poteva permettere di mettere in lista persone insignificanti perché bilanciate dal risultato e dalla grande quantità di seggi, oggi Forza Italia che può contare forse sul 14% dovrà scegliere molto bene chi mandare in Parlamento.".

Il blog in questione è un blog conservatore, ideologicamente vicino anche al sottoscritto.
Ora, che il presidente Berlusconi abbia fatto tanto è vero.
Che egli sia ancora oggi una risorsa e che possa ancora fare molto è altrettanto vero.
Però, quanto accaduto in città come Genova (e non solo) dimostra che qualcosa nel centrodestra è cambiato.
Prima, il centrodestra vinceva per la presenza di una grande figura carismatica che ha saputo mettere insieme forze alternative alla sinistra.
Ora, questa grande figura è azzoppata (a causa di una vera ingiustizia) e, dopo un periodo nero, il centrodestra si è dovuto reinventare ed è tornato a vincere.
Questa volta, però, il centrodestra vince perché ha trovato una sintesi tra i "sovranisti" ed i moderati.
Il centrodestra ha saputo canalizzare bene una protesta formulando una proposta, a differenza del Movimento 5 Stelle che invece protesta senza proporre.
Questo è schema è stato inaugurato nel 2015 con la vittoria di Giovanni Toti alle elezioni regionali in Liguria.
Infatti, si può essere "moderati" e profondamente critici verso questa Unione Europea, che oggettivamente ci sta facendo più male che bene.
Si può anche contestare un sistema che non funziona (con i modi dovuti) e formulare una proposta politica seria e costruttiva.
Questo messaggio sta arrivando alla gente e questo è positivo.
La vittoria in città come Genova, La Spezia, Pistoia e L'Aquila, città tradizionalmente di sinistra o in cui la sinistra è forte, dimostra che verso questo sistema vi è una forte contestazione ma che vi è anche una voglia di soluzioni costruttive.
Questi sono dati di fatto e non congetture.
Anche i casi di Padova e Lecce, in cui il centrosinistra ha vinto, dimostra che comunque il centrodestra è maggioritario.
A Padova, il sindaco Massimo Bitonci era stato fatto cadere da alcuni consiglieri di Forza Italia, che sono stati espulsi.
Questi ultimi, insieme al Nuovo Centrodestra, si sono candidati alle elezioni e hanno fatto da stampella al centrosinistra.
A Lecce, il candidato di centrodestra Mauro Gilberti aveva vinto il primo turno con il 45%.
Ad un certo punto, un pezzo del centrodestra, capitanato dall'ex-assessore Alessandro Delli Noci, si è schierato con il candidato di centrosinistra Carlo Salvemini, facendolo vincere al ballottaggio.
Dunque, si tratta di due false vittorie del centrosinistra che non smorzano l'idea della voglia di cambiamento rispetto all'attuale situazione.





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