Ci sono stati dei risultati a dir poco clamorosi.
Il primo è quello di Genova, ove dopo settant'anni di governo di centrosinistra il candidato del centrodestra Marco Bucci ha vinto con il 55,24% dei voti.
Il suo competitor Giovanni Crivello (centrosinistra) si è fermato al 44,76%.
A Parma, si è confermato l'ex-sindaco del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti.
Con la sua lista civica, Pizzarotti ha preso il 58,87% dei voti contro il 42,13% del candidato del centrosinistra Paolo Scarpa. Molti voti dati a Pizzarotti sono di centrodestra, il quale non è arrivato al ballottaggio.
A Verona, il candidato di centrodestra Federico Sboarina ha vinto con il 58,11% dei voti, contro Patrizia Bisinella, la compagna del sindaco uscente Flavio Tosi, che si è fermata al 41,89%.
A L'Aquila c'è stato un colpo a sorpresa.
Il candidato di centrosinistra Americo Di Benedetto era partito favorito ma è stato battuto da quello di centrodestra Pierluigi Biondi, che ha preso il 53,52%.
A Catanzaro, il candidato di centrodestra Sergio Abramo ha vinto con il 64,39% dei voti contro lo sfidante di centrosinistra Vincenzo Ciconte, che si è fermato al 35,61%.
Il centrosinistra ha vinto a Padova, ove l'ex-sindaco di centrodestra Massimo Bitonci è stato battuto dal candidato del Partito Democratico Sergio Giordani, con il 51,84% dei voti.
Ci sono stati altri risultati clamorosi.
A Carrara, il Movimento 5 Stelle ha vinto con il candidato Francesco De Pasquale, che ha battuto il candidato di centrosinistra Andrea Zanetti con il 65,5%.
A Pistoia, il candidato di centrodestra Alessandro Tomasi ha battuto il sindaco uscente di centrosinistra Samuele Bertinelli con il 54,28% dei voti.
Ora, da questi ballottaggi è emerso che, al di là di certe situazioni locali (come Padova e Parma) il centrodestra può vincere ovunque quando è unito.
Il centrosinistra paga l'arroganza del suo leader Matteo Renzi ed il cattivo governo espresso a livello locale e a quello nazionale.
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