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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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sabato 24 giugno 2017

Svezistan

Vi invito a leggere l'articolo del blog "L'Anarca" che è intitolato "Svezia islamica; l’apartheid multiculturale".
Dell'articolo, riporto questo stralcio:

"Il Ministero dell’Interno svedese ed il NOA (Dipartimento Operazioni Polizia) hanno aggiornato l’elenco dei distretti del Paese definiti “particolarmente vulnerabili” per l’ordine pubblico; in pratica zone ad alto tasso di criminalità e emarginazione a cui è richiesto, alle stesse forze di polizia, tecniche di intervento particolari.

Erano 15 nel 2015 ed oggi sono 23; a questi si aggiungono altri 53 distretti “vulnerabili” in cui la situazione di ordine pubblico non è critica come gli altri ma a rischio degenerazione. I distretti sono diffusi nelle città maggiori (Stoccolma, Goteborg, Malmö, Uppsala).

Nel report è specificato che i distretti vulnerabili sono aree prevalentemente abitate da immigrati islamici “dove è difficile o quasi impossibile per la polizia adempiere alla propria missione”, dove esistono “strutture comunitarie parallele” a quelle dello Stato, “estremismo religioso e fondamentalista come violazione sistematica dei diritti delle persone”, “elevata concentrazione di reati penali” e tendenza “all’arruolamento di persone per aree di conflitto” (Siria e Iraq). Insomma delle vere e proprie “no-go zone”, come definite dal quotidiano DN che per primo ha pubblicato il report.
Queste aree rappresentano un rischio per la tenuta sociale di una nazione di 10 milioni di abitanti.".


Mi verrebbe da dire: "Gli svedesi si sono accorti solo ora che c'è un problema?".
Questo problema è vecchio.
Il fatto che oggi nelle città svedesi vi siano aree ad alta densità islamica in cui de facto lo Stato e le istituzioni non hanno più nessuna giurisdizione e su cui non hanno nessun controllo dimostra che anche il sistema di integrazione svedese è fallito perché certi gruppi religiosi non accetteranno mai lo stile di vita occidentale.
Questi sono fatti.
Quello che dicono i buonisti, che parlano della Svezia come di un Paradiso, sono solo chiacchiere che sono smentite dai fatti.
Per arrivare a questa situazione, si sono lasciate correre troppe cose che sarebbero dovute stare sotto controllo.
Sono state aperte le porte all'immigrazione senza controllo ma senza chiedere a chi è entrato di rispettare il Paese che lo ha accolto sine conditio.
Oggi, noi dovremmo parlare di Svezistan e non più di Svezia.
Il buonismo sta uccidendo quel Paese.
C'è davvero il rischio che domani quel Paese sia sottomesso e privo della sua identità.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.