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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 21 giugno 2017

Questa Chiesa non mi piace!

All'articolo intitolato "Un cattivo maestro" mi è arrivato questo commento:


"È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno di Dio".Nostro Signore Gesù distingueva la salvezza dell'anima dalla politica ed è per questo che non nutriva odio verso i ricchi. Ma ha messo ben in guardia dal fatto che la ricchezza è la negazione del buon cristiano: in Paradiso il ricco non ci va, salvo eccezionalissimi casi.
Inoltre la ricchezza va combattuta quando è deleteria per gli altri, come ad esempio avviene per tutte le grandi imprese che sfruttano i lavoratori (in pratica tutte le più importanti multinazionali). Gesù rovesciò i tavoli del mercato.
Gesù è nato povero ed ha vissuto da povero, non odiava la ricchezza ma ha messo in guardia che il Regno dei cieli non è per i ricchi, bensì per i poveri.
E questo modus vivendi lo impone anche la dottrina sociale della nostra Santissima Chiesa
.".

A me questa Chiesa non piace.
A me non piace una Chiesa che giudica le persone per quello che hanno nel portafoglio, anziché giudicarle per ciò che esse hanno nel cuore.
Infatti, è vero che ci possono essere poveri generosi e ricchi avari ma è vero anche il contrario.
Dio non guarda quello che una persona ha nel portafogli ma ciò che ha nel cuore.
Che amore cristiano c'è in questo pensiero?
Nessuno!
Condannare un ricco perché è ricco e non perché ha fatto delle azioni deplorevoli è odio sociale.
Cos'è la ricchezza?
La ricchezza è solo carta e metallo.
Semmai, è l'uomo che può erigerla ad idolo, sbagliando.
Tra una persona ricca che fa del bene e lo fa con cuore ed una persona povera che invece è pronta anche a fare del male al suo prossimo e che non si pente di ciò che fa, il buon Dio salverà la prima.
La ricchezza non è una colpa, se è guadagnata onestamente e se è usata per non fare del male.
Anche quello dell'imprenditore è un lavoro.
Invito il commentatore a leggere il "Manuale di Confessione" del vescovo Thomas Cobham.
La Chiesa non condanna la libera impresa e gli imprenditori.
La Chiesa condanna i peccati.
Dunque, non facciamo i moralisti.



2 commenti:

  1. Signor Fucilone, anche il ricco può salvarsi, ma salvo casi eccezionalissimi. Un ricco che mette a disposizione le sue ricchezze per il bene altrui si salverà. E tale è anche l'imprenditore che dà posti di lavoro trattando bene i propri dipendenti.
    Ma chi sfrutta i lavoratori, in italia come in Cina o India, e cioè praticamente tutte le multinazionali, la salvezza non è possibile, poiché il denaro diviene strumento di sopraffazione. Nessun imprenditore, nessun titolare di azioni di queste società potrà salvarsi: quel denaro poggia sulle sofferenze altrui.
    Il Paradiso è una conquista, il Cristianesimo non è una religione di convenienza o peggio ancora una dottrina politica o economica. È nostro Signore Gesù che ha messo in guardia i ricchi dall'estrema difficoltà che essi accedano al Regno di cieli. Può non piacere perché è difficile, ma l'ha detto nostro Signore Gesù: "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno dei cieli". Il Paradiso è per gli ultimi, non i primi.
    E anche la nostra Santissima Chiesa ne ha accolto le parole con la sua dottrina sociale.
    Siamo seguaci di Cristo, delle sue parole, del suo stile di vita.
    E quel simbolo lì in fotografia né è la negazione: Cristo predicava di dedicarsi ai poveri, ma nel rispetto della libertà, della non violenza e della misericordia.

    RispondiElimina
  2. Che Cristo abbia predicato la carità è ovvio.
    Però, chi ha più possibilità di salvarsi tra un ricco imprenditore che non fa male a nessuno ed un povero che ha ucciso altre persone e che non si pente di ciò che ha fatto?
    Quello di non uccidere è un comandamento importante.
    La Chiesa a cui lei si riferisce non è certo la mia.
    Gesù Cristo, infatti, condannò anche l'ipocrisia.
    Del resto, si legga (per esempio) i passi della Bibbia in cui Gesù parlò del fare penitenza.

    RispondiElimina

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