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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 27 giugno 2017

Immigrati accolti ed italiani all'estero rinnegati-parte II

Questo è il commento che ho ricevuto all'articolo intitolato "Immigrati accolti ed italiani all'estero rinnegati":
"Sì, caro Antonio, hai perfettamente ragione. Sono consigliere Com.it.es a Rio de Janeiro e vedo quanto sia difficile qui far valere i diritti elementari di noi cittadini all'estero. Spesso le istituzioni sono un vero e proprio ostacolo burocratico e come giustamente hai scritto questi ostacoli sono applicati a noi italiani all'estero, come agli italiani in italia ovviamente, mentre nei confronti degli stranieri che giungono in Italia si vuole facilitare sempre di più la loro assimilazione. Non sono assolutamente xenofobo o cose del genere, ma conosco molto bene quello che sta dietro questi flussi migratori guidati e dietro lo ius soli che si vuole forzare: la realizzazione della nuova classe proletaria da sfruttare. Io combatterò sempre questa logica per amore del mio Popolo, per la difesa dei diritti degli Italiani e per la logica secondo la quale accogliere è sì un dovere morale (accogliere condividendo le responsabilità con altri paesi europei) ma regalare la nostra cittadinanza è una vera e propria zappata sui piedi. Nessuna parola di odio verso chi pensa il contrario, l'odio non mia appartiene anche se spesso, come capita a te, lo si raccoglier dai "buonisti" per le nostre posizioni. Nessun odio, ma la certezza che lo ius soli e le ridicole politiche dell'immigrazione guidata porterà il nostro Paese e l'Europa alla rovina.".

Queste parole del mio buon amico Marco sono corrette.
Ora, per parte di madre, io sono originario della Sicilia, una terra che ha conosciuto l'emigrazione.
Da Galati Mamertino, il paese di mia mamma (in Provincia di Messina), tanti sono emigrati.
Per esempio, la madrina di mia madre è emigrata in Argentina.
Anche qualcuno dei miei parenti è emigrato all'estero: in Germania e negli USA.
Ho sentito storie di galatesi che sono emigrati in Argentina ed i cui figli parlano siciliano con inflessioni spagnole.
Dunque, del fenomeno dell'emigrazione italiana so qualcosa.
Per il resto, la questione mi è ancora più nota grazie anche a persone come la mia amica e socia in questo blog Stephanie Caracciolo, una ragazza italiana residente in Uruguay.
Qui non ci sono in ballo solo una collaborazione in questo blog ed una bella amicizia fraterna tra me e Stephanie ma c'è anche una storia, la storia dell'essere italiani al di fuori dell'Italia.
Anche le cartoline che io Stephanie ci mandiamo dimostrano ciò.
Per esempio, una volta le avevo mandato una cartolina dal santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie, che si trova a Curtatone, qui in Provincia di Mantova.
Lei ne è rimasta molto affascinata.
Mi viene in mente anche quando ho segnalato a Stephanie la questione del finanziamento del restauro del Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, che si trova in Abruzzo e che è stato danneggiato dal terremoto.
Lei si è attivata per diffondere questa campagna e (anche perché oramai la conosco) so che si è fatta in quattro per questo.
Questi italiani ed italo-discendenti all'estero hanno "fame d'Italia".
Loro non vogliono abbandonare il nostro Paese.
Il nostro Paese non deve abbandonare loro.
Purtroppo, sembra che il trend vada verso un'altra direzione.
Mentre qui ci si affanna tanto a fare entrare persone che (oggettivamente) non hanno alcun diritto di stare qui (perché non si tratta di profughi che scappano da guerre e persecuzioni ma di immigrati clandestini) si vogliono allontanare i nostri connazionali all'estero.
Così, ci si trova nel paradosso in cui si vuole concedere lo ius soli agli immigrati (cosa che non basta a portare integrazione) e vi è la tentazione di togliere il diritto di voto agli italiani all'estero.
Questo è folle.
Coloro che vogliono togliere il voto agli italiani all'estero dicono: "Gli italiani all'estero non pagano le tasse".
Questa è una cavolata.
Se un italiano all'estero ha immobili qui in Italia paga le tasse.
Vado anche oltre.
La questione riguarda anche noi che stiamo qui in Italia.
Per esempio, anziché fare politiche per l'impresa e per il lavoro (io che ho problemi riguardo a ciò ne so qualcosa) si pensa solo allo ius soli e all'accoglienza di persone che non hanno diritto di stare qui, perché non sono profughi.
Tanti soldi vengono spesi in ciò, anziché (per esempio) per fare infrastrutture nuove.
Qualcuno mi dirà: "Fucilone, tu sei un razzista".
Io risponderò dicendo che c'è il razzismo ma verso noi italiani.
Si inizia dai nostri connazionali all'estero, per esempio con l'idea di togliere a loro il diritto di voto, e si arriva anche a noi che stiamo qui in Italia, per esempio, con la questione delle assegnazioni delle case popolari che vengono date con più facilità agli immigrati.
Questo è folle.








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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.